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PRATOLA PELIGNA – “Con un piede ben ancorato in un passato catastrofico”. Pratola Insieme e Futuro Comune non usano mezzi termini per stigmatizzare il parere negativo che la maggioranza consiliare ha riservato per l’ordine del giorno sugli spazi da concedere ai fascisti, suggerito dal collettivo Altre Menti. Prima i consiglieri di opposizione parafrasano una nota canzone “sento un rigurgito che non è antifascista” e poi l’attacco al sindaco e alla sua maggioranza. La minoranza chiedeva nella mozione “un democratico segnale da parte dell’amministrazione, un segnale che la renda sorella delle innumerevoli città Italiane, di qualsiasi ideologia politica, che hanno votato compatte a favore di misure di diniego verso gruppi xenofobi e neofascisti”. Ma la maggioranza vota contro. “Hanno votato no perché ci ha già pensato la Costituzione dicono. Beh questo lo avevano già rimarcato i Consiglieri firmatari della mozione sottolineando la matrice antifascista della nostra carta costituzionale- prosegue la nota-. Insomma Antonella Di Nino e la sua maggioranza si arrampicano su teorie complottiste citando financo il massacro di Macerata, e si sottraggono ad un gesto squisitamente democratico”. E non finisce qua. “ Antonella Di Nino”- concludono- “che è solita arringare senza fine durante ogni Consiglio Comunale, è rimasta seminascosta e muta, quasi camaleontizzata col mosaico che troneggia dietro il suo scranno. Praticamente ha lasciato ad altri l’onere di argomentare una scelta anti-democratica”.

Andrea D’Aurelio

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