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SULMONA – Un tavolo di confronto con gli amministratori e una richiesta di deroga per due sabati al mese. Arrivano le prime reazioni all’indomani dell’ordinanza emessa dal sindaco della città, Gianfranco Di Piero, che ha limitato la diffusione della musica in centro storico. Una Sulmona che appare sempre più in versione “cenerentola”, per dirla con le parole degli operatori, stando agli orari indicati nel provvedimento. “Un’ordinananza completamente inaccettabile”- tuona l’associazione Abruzzo Again di Alessandro Di Prata- “così si limita il lavoro , si favorisce l’esodo dei giovani nei paesi limitrofi e della costa , producendo un doppio effetto negativo, sia per i genitori che si vedono costretti a sapere i loro figli fuori Sulmona, sia per l’economia circolare della città che chiaramente si indebolisce sempre di più. Se è vero che al peggio non c’è mai fine, è altrettanto vero che è paradossale far pagare eventuali multe ai gestori dei locali per il chiasso prodotto all’esterno dei locali stessi. È chiaro ed evidente ormai che questa amministrazione sta combattendo una guerra spietata e senza precedenti contro i giovani. Allora che lo dicano a chiare lettere che hanno scelto di stare dalla parte degli anziani e che vogliono Sulmona come un Residenza per Anziani a cielo aperto. Chiediamo urgentemente un tavolo di confronto con l’amministrazione per porre rimedio a questa ordinanza”. Intanto un gruppo di esercenti del centro storico si sono prontamente attivati per chiedere un incontro all’amministrazione comunale al fine di pianificare una serie di eventi per la richiesta di deroga all’ordinanza. Più o meno si tratta di due sabati al mese, soprattutto in taluni periodi dell’anno. Se la residenzialità deve essere tutelata come pure la ricettività, resta assai discutibile per gli operatori le modalità adottate dal Comune che ha partorito il provvedimento dalla sera alla mattina. Dopo la serie di incontri a compartimenti stagni, meglio sarebbe stato mettere in sinergia i diversi punti di vista per addivenire all’adozione e all’illustrazione dell’ordinanza. Fermo restando l’esigenza della disciplina per il popolo della notte.

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