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Il Consiglio dei ministri, riunitosi oggi a palazzo Chigi, ha revocato la concessione a Strada dei Parchi di A24 e A25 tra l’Abruzzo il Lazio. Era stata la società del gruppo Toto di Chieti a chiedere di cessare anticipatamente il contratto di gestione delle due autostrade “per l’impossibilità di ottenere i fondi necessari ai lavori di messa in sicurezza”.

“Il provvedimento sulla revoca della concessione dell’autostrada dei parchi è storico e siamo molto soddisfatti. Io e il ministro Orlando abbiamo espresso soddisfazione. Finalmente si riequilibra il potere tra i concessionari e lo Stato”. Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli uscendo da Palazzo Chigi dopo il Cdm.

Al momento in cui vi scriviamo, ossia alle ore 18:30, nessun comunicato ufficiale ci giunge dall’ufficio stampa di Strada dei Parchi: in evidenza sul sito, invece con data 13 giugno l’ultima voce polemica all’indirizzo del Governo: “Il Consiglio di Amministrazione di Strada dei Parchi SpA, ancora una volta, per senso di responsabilità e di fronte all’inerzia del Governo, ha deciso di sospendere l’aumento tariffario di circa il 34% che sarebbe dovuto scattare il 1° luglio 2022, differendone l’applicazione al 1° gennaio 2023. Lo aveva fatto già, nel dicembre scorso, con l’intento di favorire l’approvazione di un Piano Economico Finanziario (PEF) che fosse sostenibile per l’utenza e consentisse la messa in sicurezza di due tratte autostradali vitali per i territori. La decisione odierna si è resa necessaria a causa del perdurare della situazione di stallo. È proprio a causa di un tale quadro di incertezza e immobilismo dei Governi Nazionali negli ultimi 10 anni che Strada dei Parchi ha avviato, nelle scorse settimane, la procedura di recesso anticipato della concessione (art. 11 del contratto concessorio). Questa mancata approvazione da un lato blocca la realizzazione di investimenti per 6,5 miliardi e dunque la messa in sicurezza di A24 e A25; dall’altro, genera un aggravio dei costi per la realizzazione delle stesse opere di “messa in sicurezza urgenti” (MISU), così come censurato dalla Corte dei conti (DM401/17), arrecando inoltre danni al sistema economico, locale e nazionale, per mancati investimenti. Per salvaguardare la sostenibilità economica e sociale e assicurare una rapida ed efficace messa in sicurezza, nel rispetto delle norme contrattuali che disciplinano il rapporto di concessione, il CdA di Strada dei Parchi auspica infine che il Governo voglia effettuare la compensazione delle poste creditorie/debitorie (i crediti vantati dal concessionario sono pari a circa 419 milioni di euro) generatesi nel rapporto concessorio, così come stabilito dalla Corte Costituzionale e applicato già una prima volta nel merito dal Tribunale di Roma con l’ordinanza del 28 marzo 2022, rendendo così possibile mantenere il blocco delle tariffe per i prossimi anni. Resta naturalmente in piedi la richiesta di rescissione, già all’esame del Concedente, anch’essa in attesa di una determinazione”.

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