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SULMONA – Tempo scaduto. A neanche due anni dalle elezioni amministrative è stata scritta la parola fine politica per l’amministrazione guidata dal sindaco, Gianfranco Di Piero. La consigliera, Teresa Nannarone, ha deciso di passare tra i banchi di minoranza decretando lo scioglimento della coalizione “Liberamente Sulmona”. Condivisibile o no, la scelta della consigliera Nannarone rappresenta certamente un gesto coraggioso da parte di chi aveva contribuito non poco alla costruzione di quella coalizione. Nel suo post affidato alla rete sociale di facebook, esordisce scrivendo “ho perso” ed è qualcosa che indubbiamente le fa onore. Ma sono gli argomenti che tocca a mettere in ginocchio sindaco e giunta, dem in primis, partito che ha avuto sin da subito la “golden share” dell’amministrazione, determinando qualsiasi scelta. La fotografia odierna è quella di una amministrazione che non c’è più, con una città che tornerà probabilmente alle urne alla prima tornata utile, ovvero giugno 2024. Resta da capire se sarà un commissario a traghettare la città per circa otto mesi oppure se il sindaco ed il consiglio comunale saranno disponibili a varare una giunta di salute pubblica, almeno fino a gennaio, per evitare un lungo commissariamento. L’ultima residuale possibilità è quella di un’azione del primo cittadino volta a strappare un consigliere eletto nelle fila della minoranza. Tale ipotesi, tuttavia, è da considerarsi assolutamente improbabile poiché si trasformerebbe in un’operazione alla scilipoti che non garantirebbe tra l’altro la necessaria stabilità riportando i numeri su uno striminzito otto a otto. La situazione appare talmente compromessa che sarà pressoché impossibile trovare un singolo consigliere disposto a passare per “traditore”. Intanto verosimilmente per la giornata di domani si attende il passaggio della consigliera, Caterina Di Rienzo, tra i banchi della minoranza. Una formalità dal momento che la stessa ha da tempo aderito ai non iscritti, abbandonando la coalizione che aveva portato Di Piero allo scranno più alto dell’assise. Nel mezzo c’è la domenica di riflessione. Guai a toccarla.

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