banner
banner

SULMONA – Quando la buona sanità fa tornare il sorriso. Quattro medici del reparto di rianimazione e terapia intensiva dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Sulmona diventano volontari della terapia del dolore sul territorio. Vanno a trovare malati terminali e non solo che hanno necessità delle cure, andando al di là delle loro “raggio di azione” che resta l’ospedale peligno. L’elogio pubblico arriva dal responsabile del Tribunale per i diritti del malato Edoardo Facchini. “Sono venuto a conoscenza casualmente da una famiglia di Ateleta”- racconta Facchini- “che questi medici vanno sul territorio e vanno a trovare malati terminali e non che hanno la necessità della terapia del dolore per tenere sotto controllo le singole esigenze dei pazienti”. “Questo ci ha fatto immensamente piacere”- aggiunge il responsabile del Tdm che chiude con un appello: “speriamo che serva ad innescare un meccanismo di buona volontà da parte di tutti: personale infermieristico, personale medico e sanitario in genere”. I numeri che arrivando dalla Fondazione Isal e dal suo Vice Presidente nazionale Gianvincenzo D’Andrea confermano l’urgenza di ricorrere alla cure perché curare il dolore si può. Su 13 milioni di persone affette da dolore cronico in Italia, otto milioni sono donne e cinque sono uomini. Di queste otto oltre tre milioni non riescono ad accedere alle cure del caso. La strada imboccata, a questo punto, è quella giusta.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento