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SULMONA – La minoranza di Palazzo San Francesco riarma la battaglia contro il sindaco di Sulmona Annamaria Casini. Dopo il vertice che si è svolto ieri, a poche ore di distanza dalla riunione dei capigruppo sui piani integrati, i consiglieri di opposizione starebbero accelerando per decretare lo scioglimento del Consiglio Comunale. Sette firme si sa che non bastano ecco perché in queste ore, prima del nuovo summit dell’opposizione in programma per giovedì prossimo, sarebbero ripresi i contatti con quella parte della maggioranza che a fine estate aveva espresso dissapori sull’operato dell’amministrazione comunale. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è stato lo slittamento del servizio di refezione scolastica come pure il monitoraggio sulle quattro palestre scolastiche chiuse e la situazione degli impianti sportivi. La componente del Pd e di Alleanza per Sulmona non sarebbe più disposta a dare tregua al sindaco, nemmeno fino alla data delle elezioni regionali con un eventuale azzeramento della Giunta e fiducia a tempo, ipotesi che qualcuno aveva lanciato ma poi subito decaduta. Per mandare a casa la Casini servono però nove firme che al momento non ci sarebbero. Il consigliere da convincere o “corteggiare” è sempre Fabio Pingue ma non torna indietro l’ipotesi della mozione di sfiducia per la Presidente del Consiglio Comunale Katia Di Marzio che arriverebbe in aula con cinque firme anche se per l’approvazione ne servono undici. L’obiettivo della minoranza è quello di lanciare un segnale politico al di là del quorum della maggioranza qualificata che è impossibile centrare. Cinque firme già ci sarebbero. Sbic si è tirato fuori come accennato nei giorni scorsi a Onda Tg dal consigliere Maurizio Balassone mentre al momento non si sa bene come si regolerà Francesco Perrotta. Salvo poi che la Presidente del Consiglio non decida di dimettersi prima del voto sulla mozione, ammesso che questa arrivi in aula. Ma al momento questa ipotesi non è contemplata. L’unica cosa certa è che la minoranza riparte con il pressing verso Avanti Sulmona per aggiungere due firme alla lettera di dimissioni contestuali, già portata in aula dal consigliere Tirabassi ma non sottoscritta.

Andrea D’Aurelio

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