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SULMONA – “Gli angeli non stanno sempre in cielo. Scendono e ci camminano affianco perchè ci possono aiutare quando cadiamo e ci facciamo male, guarendo le nostre ferite”. E’ la frase scolpita a caratteri cubitali su una t-shirt indossata da uno dei tantissimi amici di Liberato Passoforte, il 17 enne stroncato lunedì pomeriggio da una sospetta meningite pneumococcica, che oggi hanno riempito la Chiesa di San Giovanni Capestrano da Torrone per l’ultimo saluto. Un lungo applausi ha accompagnato l’uscita del feretro bianco, al termine delle esequie officiate dal parroco don Lorenzo Conti, unitamente al volo di palloncini bianchi. Il tutto tra lacrime, silenzio e dolore. “Io credo che tutti sappiamo che Libero ha dovuto affrontare tante difficoltà, ma lo ha fatto sempre con il sorriso con la forza che gli veniva fuori dal suo cuore, dalla sua voglia di vivere- ha detto don Lorenzo nell’omelia.”Libero dal dolore e libero anche dalla morte in virtu’ della salvezza di Cristo nostro Signore.E’ stato liberato da ogni vincolo di fragilità umana e ora vive, ma vive in Cristo”. Tra gli amici riaffiora il ricordo dell’ultima serata trascorsa insieme che risale alla scorsa settimana. Poi l’accesso in pronto soccorso e il ricovero d’urgenza nel reparto di rianimazione dove i medici hanno diagnosticato una sospetta meningite non virale. Per la conferma si dovranno attendere i referti dei prelievi biologici ai fini dell’indagine colturale. Resta il dolore più profondo e lacerante. Un sorriso splendente e disarmante, tanti sogni nel cassetto, una vita da pianificare e programmare. Aveva solo 17 anni.

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