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SULMONA – Arrivano le prescrizioni per la discarica di Noce Mattei del Cogesa. I carabinieri forestali di Sulmona, al termine delle indagini disposte dalla procura della repubblica, hanno assegnato quattro mesi di tempi alla partecipata peligna per adempiere ad una serie di osservazioni riguardo al conferimento dei rifiuti nell’impianto, rientrando nei parametri stabiliti dalla legge. La procura, che aveva aperto un nuovo fascicolo dopo l’esposto presentato dal vice sindaco di Sulmona, Sergio Berardi, ha iscritto sul registro degli indagati cinque persone: i tre componenti dell’ex consiglio d’amministrazione, il responsabile tecnico della partecipata e il responsabile dell’impianto Tmb (trattamento meccanico biologico). Si tratta di un passaggio necessario per l’invio delle prescrizioni e per effettuare gli accertamenti sull’impianto che, negli ultimi anni, è stato al centro di diverse inchieste per i miasmi sopportati dalla popolazione che risiede nella frazione Marane. Stando alle prescrizioni dei carabinieri forestali, il cogesa dovrà rimettere mano “alla copertura dei cassoni scarrabili contenenti l’umido per ridurre l’impatto olfattivo” e provvedere al ripristino delle condizioni di stoccaggio autorizzate. Il tutto dovrà essere fatto entro 180 giorni. Si tratta di un reato ambientale che potrà essere estinto con l’oblazione. L’inchiesta era partita lo scorso 30 dicembre quando, al termine della seduta del consiglio comunale dove era stato presentato un ordine del giorno dal consigliere comunale, Maurizio Proietti, il vice sindaco Berardi aveva presentato un esposto alla caserma dei forestali per verificare il conferimento dei “rifiuti pericolosi in discarica poiché alcuni cittadini residenti nei dintorni hanno segnalato un traffico notturno di camion all’interno della discarica e l’accensione di fuochi al di fuori dell’orario lavorativo”. In caserma in dieci erano stati chiamati a testimoniare: tre consiglieri comunali e sette residenti della frazione. La prima indagine, partita nel 2019 dopo la segnalazione del comitato residenti, aveva fatto emergere altre problematiche: il tmb non perfettamente funzionante, i piazzali non impermeabilizzati, con conseguente dragaggio dei liquami nel terreno, oltre ai miasmi dove risultano delle percentuali di ammoniaca nell’aria respirata dai residenti delle Marane. Intanto, proprio la discarica e l’area di Noce Mattei, saranno oggetto di studio da parte dell’istituto superiore della sanità, chiamato in causa nelle scorse settimane dal sindaco, Gianfranco Di Piero, dopo la relazione dell’Arta che aveva confermato le emissioni dei miasmi.

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