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PETTORANO SUL GIZIO – Cinque morti in dieci anni nella stessa area della statale. “Pochi” per autorizzare un autovelox. Lo sfogo arriva dal sindaco di Pettorano sul Gizio, Antonio Carrara, all’indomani dell’incidente mortale avvenuto nei pressi della casa cantoniera, costato la vita a Vincenzo D’Amico, l’84 enne ex vigile urbano del paese, morto in ospedale a causa dei traumi riportati nell’impatto. La salma è stata trasferita nel pomeriggio, nell’obitorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, in attesa dell’autopsia che il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha disposto per chiarire le cause del decesso. L’esame si svolgerà probabilmente nella giornata di domani. Nel frattempo torna al centro dell’attenzione il tema della sicurezza della statale 17, la strada “killer” dove, solo nel tratto di Pettorano sul Gizio, si contano cinque vittime negli ultimi dieci anni. Nel 2015 morì la docente, Maria Luisa Esposito. Nel 2016, nei pressi del bivio del paese, perse la vita Roberto Zappa, 30 enne di Pescostanzo, che con l’auto finì contro un albero. Nel 2019, la vigilia dell’immacolata concezione, morirono padre e figlio di Pescocostanzo, Francesco e Antonio Sciullo. La scorsa domenica il bilancio è salito con “Vincenzo la guardia”, così veniva chiamato D’Amico a Pettorano, dove era molto conosciuto per aver prestato servizio nel corpo della municipale fino al 1990. Il consuntivo dei sinistri si allarga se si considerano gli incidenti lievi, molti dei quali causati anche dall’attraversamento della fauna selvatica. “Non è stato possibile installare un autovelox fisso, in assenza di una statistica sugli incidenti. Ma è evidente che, questo tratto della statale 17, è pericoloso. Il via libera deve arrivare da Anas e Prefettura. La mia idea era quella di posizionare il rallentatore di velocità nei pressi del bivio del paese come effetto deterrente per i numerosi automobilisti in transito. Ma l’autovelox non è stato autorizzato. Al di là dell’ultimo caso, dobbiamo pensare e incentivare la sicurezza stradale”- spiega il primo cittadino, ancora in ginocchio per la morte dell’ex vigile urbano, padre del consigliere comunale, Stefano, che pure è finito in ospedale dopo aver visto la drammatica scena dell’incidente. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di castel di sangro e la procura della repubblica di Sulmona che sta procedendo con la notifica dell’avviso di garanzia al 28 enne di Alfedena, conducente della Panda, indagato per omicidio stradale. Non si esclude una perizia cinematica per ricostruire nel dettaglio tutte le fasi del tragico incidente. Dalla prima ricostruzione effettuata dai carabinieri è venuto fuori che D’Amico, a bordo dell’ape, usciva da una strada di campagna per immettersi sulla statale 17. La Fiat Panda, che viaggiava in direzione Sulmona, non è riuscita ad evitarlo e l’ha centrato in pieno. Entrambi i veicoli sono stati sequestrati.

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