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BARREA – Sono cessate nella tarda mattina di oggi le ricerche del turista 39 enne che sabato scorso era annegato nelle acque del lago di Barrea. Il corpo senza vita dell’uomo è stato rinvenuto dopo quasi 48 ore di perlustrazioni dai Carabinieri sommozzatori nella zona di Civitella Alfedena a sei metri di profondità. Le speranze che il 39 enne potesse essere ritrovato sano e salvo erano pressocchè nulle. In base a una prima ricostruzione, erano circa le ore 14 di sabato, quando il 39enne, insieme ai suoi due figli minori, si trovava a bordo di un gommone, per effettuare un giro sullo specchio lacustre. Per cause ancora da chiarire l’uomo sarebbe caduto o si sarebbe tuffato in acqua, a diversi metri dalla riva, senza più riemergere. Inghiottito, così, dalla profondità. Analoga sorte stava per avere uno dei suoi figli, dell’età di circa 10 anni, fortunatamente tratto in salvo da un amico di famiglia, che ha diramato l’allarme. L’altro bambino, invece, avrebbe assistito alla scena drammatica, sopra al gommone. Sul posto si sono recate immediatamente alcune squadre di sommozzatori dei Vigili del Fuoco dell’Aquila, che hanno portato anche due imbarcazioni. Insieme a loro, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, i Carabinieri della stazione di Villetta Barrea, di Alfedena e il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Castel di Sangro, agli ordini del capitano, Fabio Castagna. Oltre ai sub, i Vigili del fuoco sono stati presenti con un elicottero, squadre di terra e personale TAS (Topografia applicata al soccorso), specialità quest’ultima specializzata nella geolocalizzazione in ambienti ostili. Oggi la tragica scoperta. Il magistrato di turno presso il Tribunale di Sulmona ha disposto la ricognizione cadaverica per cui la salma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Andrea D’Aurelio

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