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OSIMO. «Non ci era permesso di frequentare l’abitazione, era mia figlia che veniva da noi con le bambine ma guardava sempre l’orologio. Ci diceva “no voi è meglio che non venite, veniamo noi”. Forse se andavo io da lei avrei visto qualcosa che non dovevo vedere». Lo ha detto l’altro giorno ai giudici della Corte d’Assise di Ancona, la madre di Ilaria Maiorano, la 41enne originaria di Introdacqua uccisa nella sua abitazione di Padiglione di Osimo, l’11 ottobre 2022. Il marito, marocchino di 43 anni, è accusato di omicidio volontario pluriaggravato. La madre di Ilaria è stata sentita come testimone. Maiorano andava a casa della madre e del fratello una volta a settimana. Nessuno dei due avrebbe notato lividi, la madre solo una volta dei segni ma la figlia si sarebbe subito giustificata. In aula è stata sentita anche la madre di Tarik, a cui il figlio aveva telefonato la mattina in cui Ilaria è stata trovata morta. La madre era in Marocco. L’istruttoria si è conclusa. Il 7 maggio inizierà la discussione. La sentenza è prevista per l’11 giugno. La difesa punta alla tesi dell’omicidio preterintenzionale. “Sicuramente la signora è morta – ha osservato l’avvocato di Tarik, Domenico Biasco – ma dobbiamo capire se è morta per una azione volontaria oppure no”. Per l’accusa invece l’uomo ha ucciso la moglie di botte, dopo una lite scoppiata in casa già la sera prima. Gli investigatori avevano parlato di un corpo “che è stato lavato dopo il delitto, nella doccia del bagno, poi rivestito ma in maniera disordinata tanto che il reggiseno non era calzato correttamente e lo slip era arrotolato”. Secondo i tecnici incaricati dal pm, che avevano svolto l’autopsia sul corpo di Ilaria, ad uccidere la donna è stato un concorso di choc emorragico, trauma cranico e soffocamento. I colpi inferti escludono corpi contundenti. La 41enne è stata massacrata di botte con calci e pugni. Sulle scale, su cui l’imputato ha sempre sostenuto che Ilaria sia caduta per poi rialzarsi e tornare a letto, non è stato trovato nemmeno una goccia di sangue. Per il consulente della difesa, l’ipotesi della caduta dalle scale è possibile ma solo per alcune delle tante lesioni riscontrate sul corpo della donna.

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