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SULMONA – Un archivio per tutelare la memoria degli uomini della Brigata Maiella, caduti sul campo, per consegnare una testimonianza concreta alle giovani generazioni. Ad annunciare l’iniziativa della Fondazione Brigata Maiella è stato l’avvocato, Lando Sciuba, nel corso della cerimonia di commemorazione di due eroi della Liberazione. Si tratta di Renzo Sciore, originario di Villalago, aveva appena 17 anni mentre Amleto Contucci, sulmonese, era un operaio di 35 anni. Due uomini di grandi valori e dignità che contribuirono alla liberazione del paese. Sulle loro tombe sono stati deposti cuscini di alloro. Entrambi sono stati commemorati questa mattina, al Cimitero di Sulmona, nel corso di una raccolta e partecipata cerimonia che si è svolta alla presenza del sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, i sindaci di Poggio San Marcello e Montecarotto, le due località marchigiane dove Sciore e Contucci caddero nell’estate del 1944 durante l’occupazione tedesca. Presenti anche il primo cittadino di Villalago, Fernando Gatta, il sindaco di Pacentro, Guido Angelilli e Simona Contucci, la sulmonese nipote del compianto Amleto, oggi sindaco di Montenero di Bisaccia. “Mia nonna e i miei zii sono stati molto bravi a coltivare la memoria. È quello che dobbiamo fare anche noi per insegnare ai nostri figli l’importanza dei valori della democrazia e della libertá”- ha detto la Contucci visibilmente emozionata spiegando che il suo impegno in politica è nato proprio dal coraggio speso dal nonno sul fronte. “Abbiamo voluto celebrare queste due figure per dire grazie a chi ci ha permesso di stare qui oggi”- hanno sottolineato le istituzioni presenti tra lacrime ed emozioni, divenute palpabili quando Raffaele Di Pietro, combattente della Brigata Maiella presente alla cerimonia, ha ricordo la figura di Oscar Fuá, morto “a quattro metri da me”. Artefice dell’evento è l’ex maresciallo dei Nas, Carlo Di Ruscio. “Tutto è nato da quando la scorsa estate due residenti di Poggio San Marcello sono venuti a visitare la tomba di Sciore. Commossi lo hanno ringraziato per il sacrificio”- ha raccontato Di Ruscio esortando a ripetere momenti celebrativi anche alla presenza delle scuole perché i giovani non sono solo quelli”ubriachi e dei Rave Party”

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