SULMONA – Prima tre, poi due, adesso una volta al settimana per i prossimi quindici giorni. Rasenta il paradosso la situazione in atto nel reparto di ematologia dell’ospedale di Sulmona, ridotto al lumicino per la gravissima ed annosa carenza di personale. In pianta organica resta in servizio un solo medico che deve dividersi per due nosocomi, Sulmona ed Avezzano, pur di erogare il servizio all’utenza che risulta fragile e quindi particolarmente bisognosa di stabilità e punti di riferimento nelle terapie. Recentemente l’unica unità in servizio, per gestire il carico di lavoro in base ai termini contrattuali, si è ritrovata costretta a concentrare l’erogazione delle cure per sole due volte alla settimana nel nosocomio cittadino. La situazione si è aggravata in queste ore. Per i prossimi 15 giorni, si apprende dagli addetti ai lavori, il medico sarà presente nel reparto peligno solo una volta al settimana, con conseguente nocumento per l’utenza, soprattutto quella più debole. Da qui la protesta che è esplosa e che ha portato qualche paziente a bussare alle porte del Tribunale per i diritti del Malato, da anni sul fronte su questa e su altre problematiche. La lista delle criticità si sta allargando a macchia d’olio tanto in ospedale quanto sul territorio: liste d’attese fino a due anni, pronto soccorso pressocchè intasato con un medico per turno, concorsi ancora da bandire, materiali indisponibili per la cataratta, appello per i pediatri caduti nel vuoto. Non c’è da stupirsi, a questo punto, se le associazioni di volontariato pianificheranno una nuova protesta per la sanità. Dalle indiscrezioni si va proprio in questa direzione. D’altronde l’esercizio della lamentala risulta costante ed abituale. Ma quanti sono disposti a scendere in piazza?