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SULMONA – Venti chilometri a piedi, quattro ore di viaggio, per rafforzare quel profondo legame fra le comunità di Pratola Peligna e Anversa degli Abruzzi nel nome della Madonna. Si ripeterà domattina il tradizionale pellegrinaggio che vedrà alle cinque del mattino i pratolani partire dalla Chiesa della Madonna della Neve, attraversando la periferia di Sulmona, Bugnara e Torre de Nolfi per arrivare all’incirca per le nove in quel di Anversa che in questi giorni celebra la festa della Madonna della Consolazione. Si intrecciano due devozioni che affondano le radici nella storia, quella dei pratolani per la Madonna della Libera ( saranno presenti domani anche i componenti del comitato) e quella degli anversani per la Madonna della Consolazione. Qual è il file rouge? Semplice. Tutto ebbe origine nei tempi della Grande Guerra da un episodio miracoloso. Una donna di Pratola, assai devota alla Vergine, era preoccupata per le sorti del marito, militare al fronte. Invocò a lungo la Madonna fin quando una notte la Vergine le apparve in sogno, rassicurandola dell’imminente ritorno del coniuge, sano e salvo. Ma Maria chiese a questa devota di recarsi ad Anversa, per rendere omaggio alla sua immagine. Svegliatasi dal sonno la donna ebbe la visione di un altare con l’effigie della Vergine. Il giorno dopo, narrato il fatto ad alcune amiche più strette, la donna decise di recarsi ad Anversa insieme a loro. Entrando nel santuario anversano della Madonna delle Grazie fu grande lo stupore della donna che vide la stessa immagine a lei apparsa dopo il sogno. Il marito qualche tempo dopo tornò dal fronte, incolume. Una tradizione che resta viva grazie allo zelo e all’abnegazione di anversani e pratolani che domani torneranno a stringersi la mano nel nome della Madonna.

Andrea D’Aurelio

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