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E’ pieno di amarezza e sconcerto lo sfogo pubblicato dal sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, sul suo profilo social, accusando la minoranza di aver violato la sua sfera privata. “La politica, per come l’ho sempre concepita, dovrebbe lasciare fuori la vita privata di ognuno di noi. La stessa può essere terreno di confronto e talvolta anche di scontro ma mai dovrebbe perdersi di vista il rispetto della persona e delle sue scelte private” premette il sindaco e poi racconta l’accaduto. “Ieri sera, per la seconda volta in modo grave in tutta la mia carriera politico amministrativa, sono stata oggetto di un attacco “violento” dal punto di vista personale. Ed anche questa volta l’ho ricevuto da quella parte politica che si assurge a paladina della democrazia e della “pacificazione” ma che di fatto calpesta con “cinismo” sentimenti e valori dei propri avversari politici. La prima volta fu nel 2019 in occasione delle elezioni regionali quando proprio da un esponente di quel gruppo politico fui definita una “donna infelice” sottolinea Di Nino. “La seconda ieri sera da parte del consigliere di minoranza Vincenzo Margiotta, sempre di quella parte politica, che in una sua invettiva su argomento relativo alla gara sui rifiuti, ad un certo punto ha urlato “Sindaco, nessuno ti ha sposata…….. neanche l’AGIR”. E lo ha fatto con una cattiveria gratuita perché prendendo spunto da un mio post in cui affermavo verità senza accusare nessuno ed utilizzando la parola “sposa” come metafora, è arrivato ad attaccare la mia sfera privata e personale. La vita di ognuno di noi ci pone dinanzi a scelte, talvolta dolorose ed io ho sempre scelto assumendomi le responsabilità” protesta il sindaco. “Sono stata sposata e poi quando le divergenze non ci hanno più consentito di andare avanti, al posto di vivere una vita nella finzione e quindi mediocre, con responsabilità ed anche con sofferenza abbiamo deciso di separarci. Vivere serenamente ed in pace con la propria anima non deve trovare compromesso con nulla, neanche con la materialità. Questi sono stati i valori che mi hanno guidato, e non senza dolore, perché non si può negare che la fine di un matrimonio, per quanto civile e voluta possa essere è sempre un momento di sofferenza e merita il rispetto di tutti, nessuno escluso. La vita però con me è stata buona perché mi ha fatto incontrare il mio compagno con il quale condivido ogni sentimento e nessun significato ha per me che questo forte sentimento non sia consacrato dal vincolo matrimoniale” aggiunge il sindaco. “Il consigliere in questione mi ha definita incompetente, mi ha detto che per me è finita la “pagnotta” ed altro ancora….. e dinanzi a queste sconclusionate affermazioni ho sorriso con la certezza del mio operato instancabile, coerente, trasparente e leale e sempre per il bene della mia comunità e questo è sotto gli occhi di tutti dal 2017.Però, dinanzi all’ennesimo attacco alla mia sfera privata non potevo rimanere silente. Mai mi sono permessa in vita mia di additare qualcuno per le sue scelte private; e soprattutto mai mi sono permessa di dire a qualcuno “guardati dentro la tua famiglia”; figuriamoci se queste cose potrei mai farle nei confronti di un avversario politico che evidentemente affronto sul piano delle competenze politico-amministrative, quando queste ci sono. Mi auguro davvero che una così triste pagina non debba più rileggerla e che in questo confronto tra maggioranza e minoranza prevalga nella dialettica la sostanza delle scelte amministrative e non delle scelte della vita privata di ognuno di noi” conclude Di Nino.

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