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Niente aumenti della tassa dei rifiuti e mano al volume per una migliore vivibilità in città. Dopo ben due fumate nere, si arriva all’approvazione del piano acustico in commissione consiliare, atteso da oltre quindici anni. Non un piano per spegnere la città ma per regolare il volume, così come è stato ricordato stamane nella Sala Consiliare di Palazzo San Francesco. Elaborato dagli ingegneri Claudio e Lorenzo Pelino e Fabio Serpilli, il piano prevede sei classi acustiche, andando dal minimo acustico della classe 1 fino al massimo della classe 6. Il minimo è rappresentato da zone come quelle di cimiteri, ospedali e case di cura, parchi pubblici o aree di particolare valore urbanistico. Il massimo invece è quella di aree industriali e non abitative, dove è naturale una rumorosità più elevata. Intermedie sono le classi per aree residenziali, di tipo misto, interessate da traffico veicolare, con media densità di popolazione, attività commerciali, uffici, attività rurali con impiego di macchine operatrici. Quindi seguono le classi nelle quali c’è intensa attività umana e quelle con prevalenza di attività industriali. Il Comune potrà derogare per manifestazioni di specifico interesse e di determinata importanza che possano superare le soglie di decibel fissate dal piano acustico. “Un atto di coraggio e responsabilità” secondo gli esponenti della maggioranza mentre dall’opposizione ricordano che le carte erano pronte da settembre, dalle fine cioè dell’era Casini. In mattinata, nella prima commissione consiliare, sono state approvate le tariffe Tari ed è arrivato il via libera al rendiconto in zona cesarini con un’importante novità. Sono stati congelati gli aumenti dell’8 per cento sulla Tari, poichè il Comune prende il tempo e chiederà lumi al Cogesa sui 300 mila euro aggiuntivi richiesti per il Pef. Un’operazione verità più volte annunciata e che oggi, nella commissione presieduta da Teresa Nannarone, ha avuto il suo seguito.

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