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Alla fine del primo conflitto mondiale, l’insediamento industriale Montecatini a Bussi sul Tirino, assunse un’importanza rilevante tale da diventare un centro di sperimentazione chimica per la produzione di aggressivi chimici per scopi bellici tra cui l’iprite e in seguito di piombo tetraetile. Quell’iprite che veniva usata nella Guerra d’Africa per ammazzare migliaia e migliaia di africani. A Bussi, gli operai che hanno lavorato con l’iprite, non sono arrivati alla pensione.

Bussi era la Montecatini. La vita era scandita secondo il suono della sirena e dei turni. Alla Montecatini gli operai lavoravano, mangiavano, si lavavano, ci trascorrevano anche il tempo libero. Abituati a vivere con i veleni senza sapere che fossero tali.

“Mio padre, classe 1907, era entrato a lavorare a 12 anni, ne andava fiero. Ne è uscito con l’invalidità al 100%, dopo aver vissuto una vita senza vizi né troppe spese personali”, le parole di Mario Setta

In questa comunità la giovane maestra Lola Di Stefano ha vissuto e per questa comunità si è spesa la sua breve vita.  lola5

Nel Gennaio del 1954 nella fabbrica di Bussi ci fu un drammatico incidente con la fuoriuscita di cloruro liquido e tutta la zona fu avvolta da una gigantesca nuvola di gas che interessò la locale scuola elementare dove insegnava la giovane maestra Lola Di Stefano.

“La preoccupazione fu grande, si pensò subito ai bambini che erano a scuola ma ci assicurarono che erano stati allontanati con dei pulmini della fabbrica. Ma Lola Di Stefano, spinta dal suo profondo istinto protettivo, per accertarsi che ciascuno dei suoi alunni si proteggesse col fazzoletto sulla bocca dal gas venefico, non pensò a sé stessa. Quando tutti i ragazzi furono in salvo, cominciò a manifestare i sintomi da intossicazione. Si tentò disperatamente di salvarla, ma dopo pochi giorni morì all’ospedale di Sulmona. Aveva solo 34 anni, alla scuola aveva dato tutta sé stessa fino all’ultimo sacrificio”, questa la testimonianza della maestra Natalia Di Salle.

Il cordoglio fu unanime e la scuola fu intitolata a lei. lola2

Quest’anno Lola avrebbe compiuto 101 anni e per mantenere vivo il suo ricordo, le sue due nipoti, Amedea e Lola Di Stefano, hanno pubblicato un libro: ‘Sulle tracce di Lola. Voci, storie e vite intorno a Lola Di Stefano’. 

Un libro che non è un romanzo, ma la raccolta di numerose testimonianze di persone, alcune delle quali nel frattempo decedute, e di un paese che ha pagato con la vita l’industrializzazione; temi come sicurezza sul lavoro e dell’ambiente, salvaguardia del territorio e salute, educazione scolastica, psicologia e grafologia.

lola1E poi la storia familiare, affettiva, le cose non dette, i ricordi offuscati, il percorso lungo e faticoso delle sorelle Di Stefano compiuto per mettere assieme i pezzi della loro infanzia, della storia di Lola che incombe sulle loro vite con vitalità, energia e soprattutto con onore. “Mahatma non è solo Gandhi, ma chiunque lascia un segno indelebile nella società, pagando di persona”. Lola è una ‘grande anima!

A breve, le sorelle Di Stefano apriranno anche un blog dal nome: ‘Sulle tracce…’

 

Tutte le altre informazioni le troverete cliccando sul link di ondatv  https://www.youtube.com/watch?v=wnnkh-f2A10

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