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Il Comune, rappresentato dal sindaco Pierluigi Biondi, ha deposto una corona d’alloro, per poi lasciare spazio alle iniziative dell’Anpi. Alla Villa comunale si è svolta una cerimonia di commemorazione, organizzata dalla Prefettura con le autorità civili, militari e religiose e gli schieramenti disposti nel piazzale della Villa. Nel corso dell’evento sono stati letti vari messaggi, tra cui quello del Presidente della Repubblica. Da piazza Nove martiri è partito anche il giro in bici, organizzato dalla Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta: “Resistere, pedalare, resistere” è il titolo della pedalata di impegno civile in occasione della ricorrenza del 25 aprile.

Un viaggio in bicicletta sui luoghi simbolo degli eccidi nazifascisti del territorio, a bordo di un mezzo che ha rappresentato una modalità di collegamento peculiare della resistenza partigiana. Insieme alla giornata i bici, infatti, la Fiab ha distribuito un opuscolo dal titolo “Biciclette partigiane, diciannove storie di ciclismo e Resistenza” di Sergio Giuntini. La pedalata di impegno civile è partita da Piazza IX Martiri, dopo la deposizione della corona in memoria dell’uccisione di nove giovani tra i 17 e i 21 anni, compiuta da un plotone misto di fascisti e nazisti il 23 settembre 1943 all’Aquila. I giovani aquilani cercarono di unirsi alla resistenza, dopo la liberazione di Benito Mussolini il 12 settembre sul Gran Sasso e il posizionamento di una stazione nazista per arruolamento obbligatorio dei giovani nel capoluogo. “Per noi la bicicletta è simbolo di libertà, in tutti sensi, a partire dallo scopo dell’associazione che è promuovere la mobilità urbana e il cicloturismo più libero dall’auto privata”, ha detto Gabriele Curci, presidente della Fiab L’Aquila. “Il percorso del 25 aprile, di circa 30 km, partendo da piazza IX Martiri Aquilani tocca i luoghi degli eccidi della seconda guerra mondiale, tra i quali Paganica, Filetto e Onna. Un percorso per onorare la memoria di chi ha perso la vita per la libertà, a bordo della bicicletta, come molte delle staffette partigiane”.

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