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Una biblica ed amara vicissitudine, quella della piscina Verdeaqua dell’Aquila, che ha visto coinvolto storie di lavoratori e assenza di servizio per gli utenti. A darne l’ennesima e rammaricata notizia sono Francesco Marrelli – Segretario Generale Camera del Lavoro CGIL L’Aquila – ed Anthony Pasqualone – Segretario Generale FP CGIL L’Aquila – che tornano a tuonare contro un’insopportabile “cofosi” da parte del governo cittadino. Da diverso tempo, instancabilmente, stiamo denunciando la mancata pubblicazione di un nuovo bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori e l’individuazione del nuovo gestore – chiosano senza mezzi termini i sindacalisti – e crediamo che sia veramente maturato il momento di dire basta a tutto ciò, visto che un primo bando venne già pubblicato e mai aggiudicato, cosi come previsto da questa compagine sindacale, considerate alcune inevitabili condizioni che avrebbero reso il bando deserto. Era il 10 ottobre 2018, quando a causa di un’esalazione di cloro sprigionatasi durante un’ordinaria operazione di sanificazione dell’acqua, i Vigili del Fuoco chiusero la piscina, con consequenziale sentenza del Consiglio di Stato datata 11/10/2018, che dichiarava illeggittima la proroga di 25 anni alla gestione degli impianti di Verdeaqua. Da allora, diversi lavoratori furono licenziati e la città non ebbe più a beneficiare di un brillante servizio sportivo. Siamo seriamente preoccupati e delusi – concludono MARRELLI e PASQUALONE – e sollecitiamo le istituzioni locali ad intervenire tempestivamente, affinché si possa finalmente definire il giusto iter amministrativo, cosi gli aquilani potranno giovare nuovamente di un luogo di aggregazione e una struttura essenziale alla diffusione della cultura e del valore sociale della pratica sportiva, restituendo infine la sacrosanta dignità ai lavoratori che, a fine marzo prossimo, non avranno più il sostegno a reddito.

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