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In Abruzzo si contano 100.000 pazienti diabetici e la patologia registra una crescita significativa anche tra i ragazzi. Ogni 45/60 giorni, da ogni parte delle Province abruzzesi – in Abruzzo circa 200 comuni sui 300 si trovano in aree interne, spesso montane – migliaia di pazienti diabetici sono costretti a macinare chilometri per recarsi negli pochi centri adibiti alla distribuzione dei presidi, facendo i conti con i disagi che la patologia comporta e con l’alto costo dei trasporti, per ritirare aghi e siringhe per insulina, lancette pungidito, glucometro e strisce reattive per glicemia.Questo perché i centri di distribuzione individuati dalla Regione sono pochi. I consiglieri regionali di minoranza hanno presentato svariate interpellanze per spronare la Regione a estendere il sistema di distribuzione DPC alle farmacie ma, purtroppo, senza sortitre effetto e rivelando l’assenza di una qualsivoglia politica regionale in favore delle persone affette da questa patologia. Abruzzo, Calabria e Molise sono le uniche Regioni che non prevedono per l’utenza l’erogazione dei dispositivi medici tramite le farmacie o, in alternativa, la spedizione a casa con Poste. Una lacuna che finisce per aggravare la situazione dei malati e pesare economicamente sulle famiglie, specie nell’ultimo anno, in cui l’aumento del costo del carburante è stato vertiginoso. Nell’ultima Delibera del 4 dicembre , il Presidente Marsilio rinvia la definizione della distribuzione per conto (DPC) a mezzo delle farmacie dei presidi sanitari per i pazienti diabetici alla nuova Giunta. Tutto saltato, in un quadro di costi inquietanti e di incapacità di trovare accordi con le Associazioni di categoria, e prima del 30 marzo non ci sarà alcuna distribuzione per mezzo delle farmacie.

“Una resa, in parte frutto della disattenzione per il mondo dei diabetici in corso da 5 anni e in parte di incapacità, come testimonia in maniera grave lo scostamento assoluto di 99,3 mln di euro per questo tipo di spesa sanitaria in più nell’anno 2022 rispetto al tetto di spesa convenzionata e a quello per acquisiti diretti che viene citato nella delibera e su cui abbiamo chiesto gli atti per approfondire, anche perché nei primi 7 mesi del 2023 la situazione è anche peggiore. la Legge in discussione fa riferimento ai farmaci e non ai presidi, sui quali si sarebbe comunque potuto procedere. Insomma, fino a quando non verrà approvata la legge e non uscirà il nuovo prontuario farmaceutico, viene prorogato il precedente accordo DCA 114/16 che avrebbe dovuto già essere rivisto più volte e comunque entro il 30 novembre 2023 e che tiene quindi ancora fuori le farmacie dalla distribuzione dei presidi, condizione che assegna all’Abruzzo la maglia nera nella classifica delle Regioni italiane in materia di distribuzione. Ci vediamo quindi costretti a tornare nuovamente sulla scarsa considerazione mostrata dalla Regione Abruzzo nei confronti dei pazienti diabetici, malgrado le promesse ripetute più e più volte da cinque anni a questa parte. D’altronde, che i pazienti diabetici avessero poca importanza per questa Giunta regionale è verificabile anche dai disagi che rilevano anche negli ospedali, con la cronica carenza di personale in tutte le diabetologie della regione – in alcuni presidi ospedalieri manca persino il medico. Tutto in netto contrasto con la legge 115/87, la norma specifica per la prevenzione e la cura del diabete, e con quanto previsto nel 2016 dalla Commissione Diabete con la sottoscrizione del PDTA Diabete (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che stabiliva un team diabetologico dedicato per garantire un’assistenza omogenea su tutto il territorio. In questi 5 anni la Giunta Marsilio non è riuscita ad applicare questo strumento fondamentale. Per di più, quasi ovunque mancano psicologi, dietisti e podologi, figure essenziali per supportare il paziente rispettivamente nel percorso di malattia, nella corretta alimentazione e nella prevenzione della complicanza del “piede diabetico”.

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