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Le difficoltà economiche in cui versano tante famiglie aquilane, anche per il perdurare dell’emergenza sanitaria a causa del Covid 19, sono note e sempre più crescenti e preoccupanti. L’ erogazione da parte dei Comuni di Buoni spesa non è certamente risolutiva di una condizione di povertà, ma può rappresentare una boccata di ossigeno ed un aiuto concreto per le famiglie disagiate e con figli, che almeno possono trascorrere più serenamente le festività pasquali. Tanti  comuni abruzzesi hanno deciso di dare un segnale al riguardo, trovando le risorse finanziarie nel bilancio, e stanno provvedendo, previo avviso pubblico, ad assegnare Buoni spesa fino a 250 euro a famiglia per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità. Tra i tanti, il Comune di Pescara ha impegnato circa 200.000 euro allo scopo e sta utilizzando le graduatorie del precedente avviso pubblico, finanziate dal contributo del Governo. Il Comune dell’Aquila, dello stesso colore politico di quello pescarese, evidentemente non ha avuto la stessa sensibilità e non ha ritenuto di fare fronte ad una spesa non impossibile, ma essenziale in questo particolare periodo di crisi economica e di difficoltà per centinaia di famiglie. Bene la riduzione della Tari e l’esenzione della Cosap per i commercianti, ma ritengo che la Giunta comunale dovesse fare uno sforzo economico soprattutto verso i ceti più deboli, che rischiano  di essere dimenticati da tutti anche a Pasqua! Il Comune dell’Aquila ha erogato i buoni spesa in passato quando ha avuto il contributo dello Stato, ma oggi forse non si è posto nemmeno il problema, considerato che era certamente possibile recuperare le somme necessarie nelle pieghe di un Bilancio che consente spesso tutto quello …che si vuole!

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