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“Scarse, scarsissime sono le risposte fornite dall’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì alla mia interpellanza sui contagi covid all’interno dell’Ospedale civile di Pescara. A questo fa da corollario la scelta di non rendere trasparenti le cause dei cluster e il contagio che si ripete purtroppo anche in queste ore”, questo quanto scrive in un comunivato il consigliere regionale Antonio Blasioli.

“Nel Consiglio regionale del 26 gennaio, ho presentato l’interpellanza n. 185, relativa ai contagi che si erano sviluppati all’interno di alcuni reparti dell’Ospedale di Pescara. Un’interpellanza molto circostanziata (allegata alla sintesi di questa conferenza stampa), e che chiede conto dei contagi che si sono sviluppati all’interno dell’ospedale dal 5 di gennaio ai giorni a seguire, con un numero di pazienti contagiati che non sono stati accolti tutti nell’ospedale covid.

Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, per mancanza di posti letto Covid, sono stati rifiutati dei pazienti che si erano positivizzati e che per questa circostanza hanno continuato a convivere insieme ad altri pazienti negativi, mettendo a rischio degenti e personale sanitario. Questa è una situazione che parte dal reparto di ortopedia. Stessa situazione vissuta a marzo dell’anno scorso, ma allora si era sprovvisti di ordinanze e modalità tecniche e presidi con cui affrontare questa pandemia. Ricomincia ancora una volta all’interno del reparto di ortopedia dove questa giunta regionale ha scelto il Primario Erasmo, nominandolo nella task force contro il covid e che quindi più di chiunque altro dovrebbe conoscere le ordinanze del presidente Marsilio e dovrebbe porre più attenzione di altri a quello che succede nel suo reparto, dove si sono contati 33 contagiati e a quanto pare si è verificato, sempre in ortopedia un nuovo episodio il 3 febbraio. Nella prima settimana di gennaio si è sviluppato questo focolaio, c’è stato il contagio di diversi pazienti, anche diverse unità del personale, il reparto è stato chiuso, credo soltanto nel giorno del 7, e ci sono stati dirottamenti di nuovi ricoverati, cioè di quelli che venivano dall’esterno, negli ospedali di Penne, Popoli e L’Aquila.

L’Assessore ha risposto solo alla mia richiesta di una Commissione ispettiva, peraltro formata solo il 21 gennaio e con i seguenti componenti: il dott. Caracciolo, la dott.ssa Palmieri e il dott. Murgano, tutti del dipartimento sanità della Regione. Nulla ha risposto invece se ci sono stati pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche senza essere stati sottoposti a tampone o sottoposti a tampone ma operati prima dell’arrivo delle risultanze. Se e con quali tempi vengono sottoposti a tampone gli operatori, infermieri e medici e in generale il personale dell’Ospedale civile e se sia rispettato quanto disciplinato dalle ordinanze regionali e dalle direttive ministeriali. Le cause per cui, dopo o in concomitanza con la vicenda relativa al reparto di Ortopedia, anche i reparti di Oncologia e Medicina si siano “sporcati” e il numero dei pazienti che di conseguenza si sono positivizzati. Se le prescrizioni dell’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale siano state eseguite pedissequamente, fornendo con documentazione cartacea le date in cui sono stati eseguiti i tamponi per ciascuna delle tre fasce citate nell’ordinanza n. 93/2020, ivi compresi i tamponi eseguiti per il personale delle aziende private che prestano servizio all’interno dell’Ospedale e le eventuali contestazioni mosse alle ditte per la mancata ottemperanza. Quali reparti godono delle cd. “Stanze grigie” previste dall’Allegato A all’Ordinanza n. 55/2020 e se detti reparti sono in grado di ospitare i pazienti in attesa dell’esito del tampone su più stanze e se si è verificato che in alcune circostanze diversi pazienti siano stati collocati nella stessa stanza grigia, in attesa del tampone. Se nel P.O. Santo Spirito di Pescara siano correttamente utilizzati camici usa e getta sopra le divise, guanti, mascherine ffp2, visiere e tute e se tutti i DPI vengano forniti al personale in maniera sufficiente rispetto alle indicazioni fornite da Regione e Asl di Pescara.

Ad oggi, nonostante siano trascorsi 13 giorni, solo ieri pomeriggio, ho ricevuto dati molto molto paziali e relativi solo al covid hospital di Pescara mentre so per certo di pazienti trasferiti fuori provincia e della struttura Covid di Spatocco che occupa già 64 ricoverati.

L’ordinanza n. 93 del 29 ottobre 2020 del Presidente Marsilio prevede la sottoposizione a tamponi del personale con rischio elevato, ogni 15 giorni. E’ individuato con rischio elevato chi opera all’interno di area intensiva, sub intensiva, Pronto Soccorso, Usca, personale di assistenza agli ospiti fragili. Tra questi sono quindi ricompresi anche i dipendenti delle ditte esterne, che lavorano all’interno di questi reparti dell’ospedale. Era una richiesta che avevo sollevato anche con l’interpellanza e a cui non ho avuto risposta.

Purtroppo si registrano ancora cluster all’interno di ortopedia. Un altro contagio pare sia avvenuto il 3 febbraio. E’ notizia di ieri un cluster ad ematologia e medicina. Pare che ieri siano stati accertati alcuni contagiati anche in questo reparto. Stessa cosa per il CUP. Il 26 mattina sono risultati positivi 8 operatori. Infine la RSA di Largo Baiocchi a Città Sant’Angelo. Anche questa struttura non covid è oggi sporca e costretta ad ospitare pazienti covid.

Ad oggi sono rimasti 5 pazienti in questa struttura, 2 sono negativi e 3 positivi ma ciò che più è grave è che questa struttura non ha neanche gli strumenti necessari per monitorare l’emogas.  Peraltro ad oggi nessun componente della direzione aziendale ha visitato la struttura.

Chi entra in Pronto Soccorso è costretto a stazionare tante ore, assieme a persone in attesa di tampone e che potrebbero essere positive. L’attesa avviene in spazi angusti, ancor di più ridotti per dare spazio all’area covid in cui i pazienti possono aspettare, anche giorni, prima di trovare ospitalità all’interno dei reparti a ciò destinati.

Alla mia domanda sull’apertura del Pronto Soccorso, l’Assessore Verì rispondeva che sarebbe entrato in funzione a gennaio ma così non è stato.

È evidente che la giunta Marsilio ha fallito su tutti i fronti nella gestione dell’emergenza Covid.  Provvedimenti approssimativi, mancanza di controlli serrati e disinteresse totale sia nell’individuazione dei responsabili e delle cause dei nuovi focolai, sia verso nuovi protocolli, sono l’impronta della sua giunta su questa pandemia. Non è accettabile non avere risposte e non è accettabile riceverle parzialmente.

Esigiamo risposte precise e comportamenti rispettosi, e li esigiamo a nome di tutti quegli abruzzesi che hanno combattuto, o stanno combattendo, contro questo virus, e di tutti quelli che stanno combattendo per difendere le loro attività, i posti di lavoro e l’intero sistema economico regionale.

 

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