Il senatore abruzzese del Pd, nel corso della conferenza stampa tenuta stamani a L’Aquila, ha dichiarato di voler presentare a breve un’interrogazione parlamentare sulla gestione dei lavori pubblici da parte del Comune dell’Aquila, riferendosi ai contenuti della relazione dell’Autorità nazionale anticorruzione sui lavori pubblici nel Comune dell’Aquila dal 2020 al 2022, da dove emerge tra le altre cose che solo il 3,5 per cento degli appalti è stato affidato con gare ad evidenza pubblica, e la grande maggioranza attraverso affidamenti diretti.
Ma il sindaco Biondi replica alle dichiarazioni di Fina con un comunicato stampa in cui spiega: “Siamo di fronte al solito sciacallaggio politico di chi, peraltro a scoppio ritardato, evidentemente, non ha altri argomenti per attaccare l’amministrazione comunale, riconfermata lo scorso anno con risultati plebiscitari, e tenta in modo pretestuoso di alzare un polverone su questioni inesistenti nel tentativo disperato, dopo il goffo escamotage del sondaggio, di riaprire la partita delle regionali. La nota dell’Autorità nazionale anticorruzione, risalente al mese di ottobre e oggi al centro di singolare attenzione da parte del senatore Michele Fina e di alcuni organi di informazione, non richiede al Comune dell’Aquila alcuna misura correttiva né, tantomeno, avvia procedimenti sanzionatori, limitandosi a formulare nient’altro che una generica raccomandazione”. Va evidenziato in primo luogo che l’attuale quadro normativo, prevede il ricorso all’affidamento diretto per lavori e servizi di importo fino a 150mila euro e alla procedura negoziata senza bando per affidamenti fino al limite della soglia comunitaria, vale a dire 5 milioni 350mila euro. Nelle scelte compiute dall’amministrazione non può dunque essere ravvisato alcun abuso ma, semplicemente, una condotta in linea con le disposizioni correnti, introdotte proprio per semplificare e velocizzare le procedure, ricordando, peraltro, che il periodo preso in esame dall’Anac (2020-2022), è proprio quello interessato dall’emergenza Covid-19. Quanto ai rilievi della Corte dei Conti, cui il Comune dell’Aquila ha fornito puntuale riscontro nel novembre dello scorso anno, sono a loro volta riconducibili ai classici acquisti economali di importo contenuto, ossia sotto i mille euro, e a loro volta attinenti alle esigenze connesse alla pandemia, con riferimento a forniture di dispositivi di protezione individuale e interventi di sanificazione. Si ricorda che nel corso di questa amministrazione non si sono mai registrate situazioni di rilevanza penale, a differenza di quanto accaduto in passato, quando, a seguito di inchieste che guadagnarono la ribalta nazionale, fu necessario nominare come vice sindaco un ex procuratore antimafia”, conclude Biondi.