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Torna a far discutere il ‘caso Quaglieri’, l’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo che, rivestendo anche il ruolo di medico presso alcune cliniche private, ha avuto un esposto da parte degli esponenti della minoranza, all’Anac a cui hanno chiesto di verificare l’incompatibilità del riconfermato assessore, il più votato alle elezioni del 10 marzo scorso con 11.743 preferenze, per la sua attività di medico chirurgo in cliniche private sovvenzionate dalla Regione, ente per il quale l’esponente di Fdi è stato per un anno e tre mesi assessore al Bilancio e per cinque anni consigliere regionale. I carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale dell’Aquila hanno fatto visita negli uffici della Giunta regionale per visionare documentazione (tra atti e delibere) sul contestato doppio ruolo di politico e medico per verificare se Quaglieri o più in generale altri colleghi politici abbiano eventualmente favorito (attraverso atti e delibere), attraverso  un presunto stanziamento di somme destinate alla sanità regionale, quelle strutture private nelle quali l’assessore ha svolto (negli ultimi cinque anni e dunque nella passata legislatura) o svolge tuttora attività di medico chirurgo, con un rapporto di lavoro non subordinato. Nel frattempo, in sostituzione di Quaglieri, si è seduta in Consiglio Regionale Maria Assunta Rossi. Dopo trenta giorni, arriva la risposta dell’Anac che delibera l’assenza di criticità riguardo alla presunta incompatibilità dell’assessore Mario Quaglieri. Rispondono con una nota i consiglieri Pd Pierpaolo Pietrucci, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Sandro Mariani, Antonio Di Marco:“Con scrupolo e correttezza l’Autorità Anti Corruzione rilancia il ‘Caso Quaglieri’ chiamando in causa gli organi della Regione: il presidente della Giunta, il presidente del Consiglio e la Giunta per le elezioni, spetta a loro valutare nel merito il rispetto della LR 51/2004 sulla ineleggibilità, incandidabilità e decadenza dalla carica di consigliere regionale. Non si capisce perciò l’enfasi con cui lo stesso Quaglieri e Marsilio hanno commentato. O meglio, si capisce che pensano di averla scampata per un pelo, avendo avuto paura, anzi terrore, del parere dell’Anac. Una paura, anzi un terrore, che nascondono la consapevolezza dei rischi che tuttora corrono – sottolinea Pietrucci – Prova ne è che – in autotutela – tentando di mettere una pezza alla situazione incriminata, hanno sospeso i pagamenti decisi dalla Giunta (e con il voto di Quaglieri) alla struttura sanitaria di cui l’assessore è dipendente come Primario Chirurgo Afo e Dirigente Medico. Se la Giunta fosse stata sicura del suo operato, del corretto comportamento di Quaglieri e dell’assenza di rischi, non avrebbe dovuto certo bloccare l’erogazione dei fondi alla Casa di cura Immacolata di Celano, unica struttura accreditata a non vedersi riconosciuto il contributo stabilito con la Delibera di Giunta n. 1002 del 28 dicembre 2023. Ci chiediamo: come si è comportato Quaglieri, assessore al Bilancio, sui provvedimenti di Giunta che riguardavano direttamente gli interessi finanziari e imprenditoriali della Clinica dove lavorava? Si considera legittimo e moralmente corretto votare Delibere a favore dei propri datori di lavoro? Non si raffigura in questi comportamenti un palese conflitto d’interessi in violazione di quella imparzialità e trasparenza che dovrebbero guidare l’azione amministrativa? Non emerge platealmente una incompatibilità tra il ruolo istituzionale di governo della cosa pubblica e l’interesse privato di dipendente di una struttura sanitaria privata che beneficia di risorse regionali? La questione, insomma, è tutta aperta. E con lo scrupolo e il rigore che la vicenda impone, andremo a verificare tutte le Delibere precedentemente approvate e quelle che da ora in avanti verranno proposte”, concludono.

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