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CREA (Centro per la ricerca economica applicata in sanità) ha pubblicato l’annuale Report sulle performance dei sistemi sanitari regionali, dal quale si evince che le Regioni in cui la popolazione ha le maggiori opportunità di tutela socio-sanitaria sono il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Lombardia mentre tra le minori ci sono in Abruzzo, Campania e Calabria. Il Report di CREA quest’anno si è avvalso anche della partecipazione di Enti locali. Nel 2022 le preferenze sono state elicitate con il contributo di un Panel di esperti/stakeholder composto da 107 esperti. Il divario fra la prima e l’ultima Regione del ranking rimane molto rilevante: quasi un terzo delle Regioni non arriva a raggiungere il livello del 30%. L’Abruzzo rientra nel terzo gruppo con livelli di Performance inferiori al 30%. Assieme a Sicilia, Puglia, Molise, Campania e Calabria. Ovviamente, l’analisi del Report ha alzato un coro di polemiche all’interno dei partiti di minoranza. Ad attaccare la maggioranza di centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi e l’assessore alla Salute, Nicoletta Verìdella Lega, è il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, ex assessore al Bilancio e alla Sanità che afferma: “La stasi degli ultimi tre anni, che ha visto crescere il debito sanitario su tutti i territori e ha costretto migliaia di pazienti alla fuga per curarsi, aggiunta alla sonora bocciatura che arriva dalla decima edizione del progetto Le Performance Regionali del Crea, sono l’ennesima conferma dell’assoluta mancanza di programmazione sanitaria da parte del governo di centrodestra. Sono stati vanificati tutti gli sforzi compiuti durante la legislatura precedente per portare la sanità regionale fuori dal commissariamento e ricominciare a salire la classifica nazionale. Intanto in Abruzzo c’è chi muore al Pronto soccorso, chi aspetta anche decine di ore prima di essere assistito, con un personale che attende le assunzioni promesse nonostante gli oltre 1.000 milioni di euro in più disponibili tra spese correnti e per investimento. Nel frattempo le zone interne restano senza medici e mezzi del 118, senza specialisti; la prevenzione, anche quella oncologica, sforna solo liste lunghe e tempi biblici; i disabili restano senza sostegni e trasporto: questa è la realtà che trova conferma nel rapporto, una fotografia che certifica il passo indietro fatto con Marsilio”. Michele Fina, segretario del Partito Democratico regionale, commenta: “I risultati sono la certificazione di quanto sosteniamo da tempo, e che è del resto evidente a tutti gli abruzzesi: la gestione e la programmazione dell’amministrazione Marsilio sono disastrose, quando non del tutto assenti. E’ la gestione della sanità il settore più sensibile e decisivo per la qualità della vita dei cittadini, è dai rendimenti della sanità che si misurano le capacità delle classi politiche regionali”. A fronte delle polemiche, interviene l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì con una nota: “Il rapporto Crea Sanità non certifica la qualità dell’assistenza sanitaria nelle Regioni italiane: è bene precisarlo, visto che alcuni esponenti della minoranza in Consiglio regionale stanno facendo passare questo messaggio, omettendo colpevolmente di dire di aver ottenuto lo stesso tipo di classificazione negli anni della loro amministrazione. Il rapporto – continua l’assessore – prende in esame tutta una serie di elementi, che comprendono addirittura la capacità dei Comuni di garantire l’accesso ai servizi sociali o la loro capacità di spesa di alcuni fondi, oltre alla percezione dei cittadini rispetto ad alcune prestazioni socio-sanitarie. E’ evidente e palese che non si tratta solo di competenze del governo regionale. La minoranza, però, continua a cavalcare la polemica, creando caos e confusione nei cittadini a fini propagandistici. La realtà è ben diversa e in questi anni dell’amministrazione di centrodestra alla Regione sono stati centrati importanti obiettivi per la comunità abruzzese e il nostro lavoro non si è mai fermato, nonostante le tante difficoltà incontrate o ereditate da chi ci ha preceduto”.

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