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Vivere e condividere la chiamata vocazionale è: Creare casa, fare famiglia. Certo di ciò, L’Ufficio nazionale italiano per la pastorale vocazionale, ha voluto fare suo l’insegnamento che, Papa Francesco, ha trasmesso nell’Esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, dedicata ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Si legge, infatti, al numero 217: «fare “casa” in definitiva “è fare famiglia; è imparare a sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici o funzionali, uniti in modo da sentire la vita un po’ più umana. Creare casa è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere. Una casa, lo sappiamo tutti molto bene, ha bisogno della collaborazione di tutti. Nessuno può essere indifferente o estraneo, perché ognuno è una pietra necessaria alla sua costruzione. Questo implica il chiedere al Signore che ci dia la grazia di imparare ad aver pazienza, di imparare a perdonarci; imparare ogni giorno a ricominciare. E quante volte perdonare e ricominciare? Settanta volte sette, tutte quelle che sono necessarie. Creare relazioni forti esige la fiducia che si alimenta ogni giorno di pazienza e di perdono. E così si attua il miracolo di sperimentare che qui si nasce di nuovo; qui tutti nasciamo di nuovo perché sentiamo efficace la carezza di Dio che ci rende possibile sognare il mondo più umano e, perciò, più divino”».

Creare casa significa perciò vivere la famiglia, la Chiesa, dove scoprire, riconoscere e vivere la propria vocazione. Da ciò, allora, l’esperienza del Centro diocesano vocazioni. Attraverso il «creare famiglia», il Centro, vuole dare un linguaggio nuovo, evangelico, ai ragazzi e alle ragazze – dai 16 ai 25 anni – che vogliono scoprire e vivere la loro chiamata cristiana. Attraverso la chiamata battesimale, i giovani potranno scoprire la bellezza della infinità varietà delle vocazioni, che rendono cattolica, universale, la stessa comunità dei credenti. Gli incontri si svolgeranno con una cadenza mensile; si andrannoa a prendere in esame i Santi della nostra terra per riflettere quelle virtù cristiane segno di una «santità dalla porta accanto». Il cammino spirituale, poi, raggiungerà la Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, la quale sarà celebrata domenica 21 aprile 2024, e perciò la giornata di fraternità e condivisione, il prossimo 24 giugno 2024.

Il primo appuntamento sarà, allora, domenica 29 ottobre alle ore 17 presso il centro pastorale diocesano.

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