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Le opere del maestro orafo Giuliano Montaldi arrivano in Europa e conquistano Bruxelles. La collezione “I Love Abruzzo”, realizzata dopo un lungo lavoro di ricerca e studio sui simboli della regione verde, è esposta al Conservatoire Royal di Bruxelles dove ha già raccolto consensi e approvazioni da parte di tanti. Nell’ambito dell’iniziativa “Memoria ed identità. Storia di una rinascita”, organizzata dall’onorevole Elisabetta De Blasis, con la partecipazione degli onorevoli Marco Zanni e Marco Campomenosi, è stato aperto un dibattito sulla ricostruzione e sulle opportunità europee per l’Abruzzo. Proprio in questa circostanza, il maestro orafo abruzzese ha presentato “Il giglio d’Europa”, una sua nuova creazione, simbolo di rinascita e resilienza. Presente anche l’onorevole Stefania Pezzopane. “L’idea è nata dal suggerimento della nostra Europarlamentare Elisabetta De Blasis, la quale, percorrendo le strade della città dell’Aquila, su alcuni palazzi storici ha notato la presenza di questi gigli neri in ferro battuto”, ha raccontato davanti al pubblico europeo Montaldi, “la sua curiosità mi ha permesso di scoprire come questi fiori siano strettamente legati alla ‘resistenza’ della città dell’Aquila”. Nel 1974 , la scrittrice aquilana Laudomia Bonanni pubblica un interessante articolo giornalistico, “I fiori del terremoto”, in cui parla di questi gigli neri posizionati sui muri, che il terremoto del 1703 non era riuscito a far crollare, a testimonianza di gratitudine per grazia ricevuta. Muri dai quali era allora ripartita la tenace ricostruzione della città. Più recentemente, dopo il devastante terremoto del 2009, l’architetto Maurizio D’Antonio pubblica un testo sulle tecniche antisismiche dei secoli passati che avevano impedito il crollo generalizzato degli edifici storici e proprio nei gigli aquilani della Bonanni riconosce dei “capochiavi di catene poste a salvaguardia antisismica” degli edifici rinascimentali.

“Va da sé che un elemento decorativo tanto pregevole e altamente significativo”, ha concluso Montaldi “nato forse oltre 5 secoli fa, simbolo di forza, gentilezza e al tempo stesso di resilienza del popolo abruzzese non poteva lasciare indifferente chi di arte vive e si nutre”.
È nato così il Giglio d’Europa, un gioiello unico nel suo genere, che è stato esposto al Conservatoire Royal di Bruxelles sotto i riflettori dell’Unione Europea. Un prezioso che trasuda storia, cultura e personalità di un popolo che negli anni ha saputo rialzarsi e andare avanti.
“Ho sempre avuto nel mio laboratorio libri e bozzetti dei simboli dell’Abruzzo”, ha continuato Montaldi, “perché ho creduto fin dal primo giorno che forgiare gioielli che parlassero della mia terra fosse un privilegio. Ne ho avuto la prova e dedico questo importante momento a tutti gli abruzzesi che, seppur lontani, hanno un legame indissolubile con la propria terra”.

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