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È vero che il gioco da soddisfazione e gratificazione, ma all’atto pratico spesso tende ad isolare dalla società ed altera molto spesso ciò che è la realtà della vita. A parte i problemi sociali, pochi si sono soffermati sui problemi clinici ed è in quest’ottica che abbiamo incontrato la dott.ssa Sonia Delle Monache, Dirigente Medico U.O.C. Cardiologia Ospedale “Mazzini” di Teramo Specialista in Cardiologia, la quale ci ha detto:

“da una mia osservazione personale e recente sto vedendo, nell’eccessivo uso di telefonini e di giochi elettronici, a parte l’amplificarsi dei disturbi del sonno,  un aumento di ipertensione in età giovanile, Aritmie, Ipertensioni in ragazzi di 15/16 anni ne ho visti tanti e spesso è correlata al tempo di uso del pc e dei cellulari inoltre, il dormire poco e male in quanto si gioca fino a notte fonda, fa sì che quando ci si mette a letto si ha un sonno breve e disturbato”.terzo_1

Qui di seguito potrete leggere la prima parte dell’intervista al Dot Paolo Gizzi Oculista, per vedere il suo ben noto percorso lavorativo potete cliccare sul seguente link:

https://www.gizzicrisci-oculistica.it/about-us/paolo-gizzi/

Quali sono le problematiche relative agli occhi nell’utilizzo a tutte le età degli strumenti elettronici, quindi Tablet, PC, Smartphone, ecc.?

“Che ci sia una dipendenza anche seria è sicuro però demonizzare tutti è un errore anche perché ci hanno cambiato anche la vita. Nella medicina stessa ci sono dei casi di Alzheimer per esempio malattie neurologiche, demenza senile iniziale che con il computer vengono invece stimolati, una botte al cerchio e una alla botte. È vero che danno dipendenza ma In medio stat virtus (la virtù sta nel mezzo).  Molte sono le applicazioni che ci hanno modificato, in meglio la vita ricordiamoci i gettoni, noi facevamo la fila per andare a telefonare alla fidanzata, adesso i cellulari possono essere considerati una vittoria per l’umanità, però solo se usati bene. Come oculista ti dico che il bambino nasce con un occhietto piccolo ipermetrope, quest’occhietto poi fino ai tre anni tende ad allungarsi quindi questa ipermetropia tende a scomparire, poi dai 3 anni ai 6 anni in genere va via, però c’è sempre un ipermetropia cioè un occhio corto a cui si associa, “stranezza del creato”, a mezzi diottrici, cristallino e cornea,  che invece sono già formati, quindi, quando un bambino sta tante ore sul videoterminale, computer play station, Tablet e compagnia bella cosa fa? È in continua accomodazione e questa accomodazione continua a parte dare problematiche oculistiche dà anche problemi di tipo cardiologico ipertensioni, perché c’è stress, ma anche per esempio di tipo reumatico, reumatismi articolari da mouse, oppure anche problemi di carattere urinario cistiti, perché il bambino non si stacca dal giochino e trattiene la pipi, un’ora 2 o tre e poi gli viene l’infezione, quindi sono diversi i problemi. Per quanto riguarda invece l’occhio un ipermetropia che comporta normalmente un accomodazione normale quando si va a giocare fuori a pallone si guardavano oggetti lontani, invece il computer, il giochino, il Tablet necessitano di un accomodazione continua e poi quando si gioca ai videogiochi nel bambino che è in accomodazione, quindi parlo di bambini sui 7/8 anni, c’è uno stress che da un lato provoca problemi cardiaci, da un altro, dal punto di vista oculare, può scatenare crisi epilettiche, se c’è una predisposizione familiare. Inoltre può dare alterazioni della formazione dell’immagine, la così detta immagine postuma, cioè, se io guardo la porta e poi guardo la persona che magari è di fianco, la porta il cervello la cancella e metto a fuoco la persona, quando accadono queste cose su una cellula nervosa retinica non ancora formata ci sono delle post immagini che si sovrappongono una sull’altra, quindi sono cose critiche che vanno a colpire anche il lato psichico, praticamente si ha una falsa percezione. Una spiegazione facile della cosiddetta post immagine può essere descritta in questo modo: durante i giochi sul PC, una persona guarda un’immagine poi ne vede subito un’altra e cancella la prima, quando questo atteggiamento continua 3/ore e si continuano a guardare sempre le stesse cose, questo permangono sulla retina e quando si distoglie lo sguardo si continuano a vedere”  

Oggi abbiamo tutti un’Attenzione parziale permanente, tra computer, smartphone, Tablet e Swatch ecc.…potremmo considerare ciò una vera e propria dipendenza, o potrebbe essere considerato un comportamento da educare per mantenere un buon compenso psicofisico?

Nel prossimo articolo il seguito dell’intervista con il Dott. Paolo Gizzi.

Il disegno è opera dell’artista Angela Perrotti