“Non possiamo indignarci e scandalizzarci delle guerre se nel nostro piccolo anche noi non siamo portatori di pace”. E’ un passaggio contenuto nel messaggio di auguri per il Natale del vescovo di Sulmona-Valva, Michele Fusco, che invita a percorrere la strada della condivisione, del farsi vicino, dell’aprirsi all’altro, del dialogare, del fare comunione.
Ecco il testo integrale:
Carissimi,
siamo quasi giunti al Natale, il tempo dell’Avvento, tempo per prepararci a vivere bene questo evento solenne, è trascorso velocemente, le strade i negozi sono stati addobbati a festa un po’ dovunque nelle nostre città. A volte però ci prende un senso di vuoto, avvertiamo che tutto questo non basta, siamo alla ricerca di qualcuno, di qualcosa che ci doni felicità e speranza. Voi come state? Cosa portate nel cuore?
Vorrei chiedere a tutti e a ciascuno: come sta il tuo cuore?
È la domanda che pongo a me e a voi tutti, ai giovani da sempre alla ricerca di pienezza e di gioia, ai papà e alle mamme, ai sacerdoti, agli anziani, anche a te bambino: come sta il tuo cuore?
Magari è un cuore innamorato, un cuore preoccupato, o forse agitato e ansioso, spero sia un cuore gioioso, non appesantito dalle circostanze. In ogni caso questo è un buon segno, perché vuol dire che il vostro, è un cuore vivo, che batte forte, dove sentimenti ed emozioni trovano spazio ed è proprio dal vostro cuore, dal mio cuore, dove Dio abita, che nascono poi gesti di pace e abbracci d’amore.
Anche Gesù, sapete, ha un cuore innamorato pronto a dare la vita per me, per te; anche Gesù è un uomo con un cuore preoccupato per le guerre atroci che ci sono nel mondo; anche Gesù è un uomo con un cuore gioioso perché è pronto a condividere le nostre gioie; anche Gesù ha un cuore appesantito a causa delle preoccupazioni che ha per tutti noi.
La vita a volte ci pone dinanzi tante sfide, non sempre facili da affrontare, così il cuore si appesantisce, qualche volta, senza neppure rendercene conto, trascorriamo giornate stanche e tristi, senza sapere perché e ci appare difficile superare questi momenti che ci portano spesso verso la solitudine, anche quando ci troviamo in mezzo a tanta gente.
C’è una strada che Gesù vuole indicarci in questo Natale per riaccendere d’amore il nostro cuore, liberandolo dalla tristezza e dai pesi che troppo spesso lo schiacciano. È la medesima strada percorsa da Gesù che incarnandosi, ha preso su di sé le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, perché nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel suo cuore.
La strada da percorrere è dunque quella della condivisione, del farsi vicino, dell’aprirsi all’altro, del dialogare, del fare comunione!
Dio si è fatto uomo, si è fatto carne per entrare nella nostra vita, non come un fantasma, ma come uomo. Si è fatto bambino per vivere la nostra storia, per percorrere le nostre strade, per sperimentare le nostre tristezze e nel condividerle trasformarle in opportunità di fraternità.
Quando siamo capaci di dialogare, di mettere in comune le nostre storie così che l’altro possa accogliere con delicatezza e donare parole e gesti di affetto e di amicizia, allora rinasce la serenità e avvertiamo che una nuova storia può cominciare, una presenza ci abita tanto da poter vedere ogni cosa in una luce nuova. Nel dialogo si genera una scintilla, l’incontro riaccende nel cuore la speranza.
Il percorso Sinodale che stiamo seguendo ci aiuta a vivere tante occasioni di comunione, seppure siamo diversi tra noi, possiamo sperimentare la bellezza di essere fratelli. Siamo invitati a Natale a sentire l’altro come un dono, a rompere i muri del sospetto reciproco per vedere nell’altro un fratello, così al di là delle diverse idee, che pure sono importanti e ci stimolano a non restare fermi, si costruisca insieme una vita migliore!
Non possiamo indignarci e scandalizzarci delle guerre se nel nostro piccolo anche noi non siamo portatori di pace! Il nostro cuore a Natale deve brillare più delle luci che riempiono le strade delle nostre città, il nostro Natale deve far così rumore da far ripartire la speranza, a Natale facciamo più spazio all’amore… allora sì nei nostri cuori si accenderà la luce della gioia.
Carissimi a tutti voi un Santo Natale, abbiate un cuore che batte forte capace di abbracci sinceri, sarà Natale solo se accogliamo la luce di Gesù nella nostra vita, allora saremo tanto luminosi da far brillare nel cielo tantissime stelle che annunciano la Pace.
Vi auguro dal profondo del mio cuore
un sereno Natale e un luminoso 2024 colmo di grazia e di pace