banner
banner

SULMONA – La riqualificazione con il cambio dell’assetto urbano della Pacentrana-Japasseri è stata annunciata in pompa magna ma il Parco Fluviale A. Daolio continua ad essere un polmone verde senza “respiro”. La protesta è scattata nel pomeriggio quando un gruppo di famiglie si è recato nell’area giochi per approfittare del ritorno del bel tempo e del clima primaverile. La “sorpresa” è sotto gli occhi di tutti. La vegetazione continua a crescere e a sovrastare anche gli arredi, creando un serio pericolo soprattutto per i più piccoli che di certo non possono correre liberi nel prato. Una cartolina indegna per la città, soprattutto a ridosso della stagione estiva. Anche la filiera del turismo itinerante, quello della vicina area camper, risulta penalizzata per ovvi motivi. Il progetto, denominato “AquaVella”, elaborato dall’architetto Antonio
Angelone, prevede anzitutto un miglioramento degli accessi all’area del Parco, sia dal lato Circonvallazione Occidentale che dal lato piazza Capograssi. Dalla Circonvallazione Occidentale sarà creato un belvedere, per rendere più visibile il Parco, anche da quella parte. L’area verde sarà collegata all’area camper, direttamente con un ponte pedonale. Mentre il Parco diverrà percorso accessibile anche per cicloamatori, con la realizzazione di una ciclovia, che unirà la zona di Santa Rufina a quella del ponte Vella. Il progetto di riqualificazione del polmone verde della Città riguarderà anche gli orti botanici, la realizzazione di un giardino ludico-didattico, l’allestimento di un’area di sosta attrezzata, la riconversione del pioppeto esistente, la rinaturalizzazione delle aree da piantumare, la riqualificazione della vegetazione tipica delle zone fluviali e ripariali. Sarà inoltre allestita un’area da destinare a chiosco bar e servizi. Un mega progetto da 3 milioni e 700 mila euro di cui 3 milioni e mezzo ottenuti dalla passata amministrative. Nelle more delle procedure amministrative per attuarlo, l’erba continua a crescere, senza sosta alcuna. La manutenzione ordinaria risulta pressocchè assente. Meglio andava quando i volontari facevano la propria parte, al di là dei formalismi. Perchè l’operazione sicurezza, pure necessario, non ha portato a grandi risultati. Ed è così che il Parco Daolio si conferma un polmone verde.. ma senza respiro

Lascia un commento