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“Avrei bisogno di un’informazione ma non si avvicini. Sono positivo e sto partendo per le vacanze”. La scena che si è presentata sotto gli occhi di un sulmonese, l’altro giorno, è indicativa sul superamento della pandemia in termini di sopportazione e approccio culturale. La normalizzazione della convivenza con il virus sta portando anche i contagiati, nonostante la perentoria settimana di isolamento, a comportarsi come se nulla fosse, vista la forma leggera delle sottovarianti in circolazione. Un atteggiamento non proprio in linea con il buon vivere comune, tenendo che, se è vero che il virus presenta sintomi blandi e pressocchè nulli, la contagiosità resta alta, soprattutto nei luoghi sensibili. “Sono rimasto sorpreso anche se ormai anche i tamponi si riducono al lumicino”- commenta il sulmonese che ha avuto l’incontro con il paziente Covid in partenza. Dopo due anni di pandemia si cerca di lasciarsi il Covid alle spalle ma occhio ad annullare tutte le prudenze. Sul territorio i numeri continuano a salire. I casi settimanali schizzano a quota 496, in evidente crescita rispetto ai 333 della settimana precedente. Il virus non ha fatto festa nemmeno nella prima domenica di luglio che ha messo a referto 67 casi, di cui 6 reinfezioni, così distribuiti: 25 Sulmona,7 Pratola Peligna, 7 Opi, 4 Raiano, 4 Scanno, 3 Prezza, 2 Ateleta, 2 Vittorito, 1 Villetta Barrea, 1 Castel Di Sangro, 1 Molina Aterno, 1 Roccacasale, 1 Pettorano sul Gizio, 1 Gagliano Aterno, 1 Castelvecchio Subequo, 1 Civitella Alfedena, 1 Pescocostanzo, 1 Scontrone, 1 Barrea, 1 Pacentro. Il contagio risulta sbilanciato sul versante sulmonese ma un nuovo fronte si ipotizza nel piccolo centro di Opi. Gli attualmente positivi sul territorio arrivano a quota 828. Ma si tratta di un dato non reale poiché si resta in attesa delle nuove guarigioni. Stabile e contenuto il tasso di ospedalizzazione con gli 8 attualmente degenti. Tutti in area medica. Più i quattro in osservazione in area grigia.

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