banner
banner

 

Il presidente della Figc Gabriele Gravina, il fisico nucleare Giuseppe Iacobucci, la giornalista Clara Iatosti, l’infettivologo Giustino Parrutti e il prefetto Luigi Savina sono stati i premiati della 27ma edizione del Premio Benigno e Filomena Suffoletta, ospitato dal Comune di Roccaraso (L’Aquila) nella sala “Giuseppe Spataro” e organizzato dall’omonima Associazione culturale guidata dai fratelli Gaetano e Giuseppina Suffoletta. Sodalizio che in apertura ha donato al Comune di Roccaraso un defibrillatore, consegnato da Alessandro Di Tunno della Banca Generali al sindaco Francesco Di Donato. Quest’ultimo ha detto che lo strumento medico è “molto utile per nostra comunità sportiva” ricordando con orgoglio di essere come primo cittadino alla sua 11ma edizione del Premio, definito da Giuseppina Suffoletta “premio del coraggio e della speranza”.

Il Premio, istituito nel 1989 da Benigno Suffoletta in ricordo di sua moglie Filomena Carrara, è portato avanti – dopo la sua scomparsa nel 2014 – dai figli Gaetano e Giuseppina Suffoletta attraverso l’omonima Associazione culturale. La manifestazione valorizza ogni anno personalità, per la maggior parte legate all’Abruzzo, che si distinguono nei campi della Cultura, della Scienza, dell’Economia, del Giornalismo e dell’Emigrazione.

Il primo dei premiati a salire sul palco è stato il pescarese Parruti, noto medico direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Ospedale civile di Pescara, in prima linea durante tutto il periodo della pandemia da Covid-19. Premiato dal senatore Nazario Pagano, il medico ha rassicurato la nutrita platea rivelando che la variante Centaurus del virus è contagiosa ma meno impattante: “Speriamo che entro tre anni il Covid diventi un semplice raffreddore – ha auspicato – Grazie ai vaccini abbiamo evitato i milioni di morti della Spagnola di un secolo fa, durata 17 anni” e la “quarta dose funziona benissimo” per l’attuale variante. Un nemico “da non sottovalutare per le sue complicanze minori” perché “quando passa la lascia sempre la sua firma sul nostro organismo, anche di tipo neurologico.

Secondo premiato il prefetto Savina, in passato poliziotto (nato a Chieti) in prima linea nella lotta contro la mafia e terrorismo (ha arrestato alcuni boss importanti fra cui Giovanni Brusca). Il presidente Gaetano Suffoletta ha chiesto al premiato se oggi esiste una differenza nella criminalità mafiosa fra il Sud e il Nord dell’Italia: Savina ha spiegato che “un tempo era cosí ma poi il contrasto di polizia e magistratura ha fermato molti mafiosi”. Fra questi magistrati c’è stato anche colui che l’ha premiato, Nicola Trifuoggi, indimenticato procuratore in Abruzzo che ha ricordato l’antica amicizia e collaborazione col grande poliziotto abruzzese. “Grazie anche a leggi avanzatissime – ha proseguito Savina – come l’associazione di stampo mafioso e quella sui collaboratori di giustizia, ma anche l’istituzione della Dia oggi non c’é più guerra allo Stato”. Le mafie “lavorano in silenzio, fanno affari, la ‘Ndrangheta ha fondi e interessi al Nord come in Sudamerica per la cocaina e nel Sud-est asiatico per l’eroina”. Altra curiosità del bravo intervistatore: perché il terrorismo islamico ha colpito i principali paesi europei ma non l’Italia? “Perché nel 2000 abbiamo creato il Comitato antiterrorismo – ha risposto Savina – dove dentro c’è pure la Polizia penitenziaria”, che è fondamentale nella lotta alla prevenzione. “L’Isis fra proselitismo sul web ma Al Qaeda lo faceva in carcere o nelle moschee”. Le colpite Spagna, Francia e Regno Unito “non hanno coordinamenti come noi fra varie forze di polizia” è questo ha fatto la differenza.

Terzo big abruzzese a ricevere la pergamena e la medaglio d’oro (da Antonio Carrara, sindaco di Pettorano sul Gizio), opera realizzata dal maestro orafo di Roccaraso Franco Coccopalmeri, è stato Iacobucci, originario di San Valentino (Pescara), docente di Fisica nucleare all’Università di Ginevra (Svizzera) e collaboratore del Cern, il laboratorio di Fisica nucleare helvetico, collegato con quello abruzzese del Gran Sasso. Con l’aiuto di slide lo scienziato ha spiegato la Fisica delle particelle elementari è divisa fra quattro forze fondamentali: “gravitazione; elettromagnetismo e poi due forze nucleare, una debole e l’altra forte, che, però non vediamo perché dentro il nucleo dell’atomo”. Iacobucci ha poi ricordato la grande scoperta della “Particella di Dio”, il Bosone di Higgs, “perché non si manifestava all’inizio. Noi conosciamo solo il 5% delle particelle universali, il resto é materia ed energia ancora oscura. Il mistero dell’oscillazione dei neutrini ha dati lustro ai nostri Laboratori abruzzesi del Gran Sasso”.
Quindi, la volta di Gravina, premiato dal Sindaco di Roccaraso, dal 2018 alla guida della Federazione italiana gioco calcio, mondo in cui è entrato grazie alla gloriosa presidenza del Castel di Sangro (squadra della sua città d’origine), giunta in serie B dopo ben sei promozioni di fila. La sua esperienza di imprenditore e manager gli è servita? “Le differenze fra impresa e sport ci sono – ha risposto – nel primo caso c’è la massimizzazione del profitto; nello sport la dimensione economica c’é ma prima di tutto c’é la massimizzazione del risultato sportivo, poi anche quello economico. L’etica poi è la precondizione fondamentale nello sport più che altri settori”. Basti pensare che “l’indice di liquidità bancabile é per un’impresa è intorno all’1-1,5%: quella calcistica non supera lo 0,5%”. Già da prima del Covid “il mondo del calcio “vive tensioni finanziarie mai viste prima: siamo arrivati a 4,5 miliardi di euro di debiti prima della pandenia”. Colpa soprattutto “dell’incremento del costo del lavoro”, leggasi stipendi faraonici dei calciatori in primis. Gravina ha detto che come presidente di una Commissione Uefa sta lavorando per far recepire anche all’Italia i parametri europei: “Bisogna salvaguardare i valori sportivi” e “tre sono i nostri pilastri: solvibilità, stabilitá e contenimento dei costi”. Infine, sul professionismo raggiunto dal calcio femminile, il Presidente Figc ha detto che è stata una “conquista di civiltá”.
Ultima a essere premiata l’unica donna, la Iatosti, conduttrice del tg e inviata di Tv2000, l’emittente della Cei. Premiata da una donna, Antonella Taraborrelli del Comitato di Premio, la giornalista romana con origini avezzanesi ha raccontato delle sue esperienze in Afghanistan, Corea del Sud e Ucraina, Paese quest’ultimo che conosce anche come “madre”, avendo in affidamento da 15 anni una ragazza ucraina, che oggi ha 24 anni. “L’Italia all’estero è migliore di quella che sta qua – ha rivelato – l’umanità e generositá dei nostri militari in missione all’estero non s’è mai vista altrove”, anche se in Afghanistan ha detto che “ce ne siamo andati via male, li abbiamo abbandonati da un giorno all’altro ai talebani”. Con l’ausilio di foto ha rivelato anche l’annosa questione orientale delle “Donne di conforto” coreane, chieste ai familiari dall’Impero giapponese (che nega ancora la veritá) per i propri militari per guerre e occupazioni fra il 1932 e i ’45. Donne rapite con l’illusione di un lavoro e invece costrette a prostituirsi.
Nel consegnare la prima delle due menzioni 2022 al commosso 91enne Concezio Spagnoli, Giuseppina Suffoletta ha ricordato la figura di suo padre Benignoche, rientrato dagli Stati Unit
i (dov’erano emigrati i suoceri e la giovane sposa sempre di Pettorano sul Gizio), stabilì la sua impresa di costruzioni a Roccaraso. Spagnoli fu uno dei suoi primi operai. L’altra menzione al napoletano Rino Barbato, con casa ad Ateleta (L’Aquila), a cui è stata riconosciuta la sua eccellente attività di promozione turistica del territorio, grazie al suo Sci club “Oggi e così si scia”, dotato di una pagina Facebook che conta oltre 18mila iscritti. Barbato ha rivelato di aver “fatto il gruppo per curare la sua depressione” dopo essere stato mobbizzato prima e licenziato poi dalla sua ex multinazionale dove lavorava come manager. Oggi la sua associazione è impegnata, oltre che per la promozione turistica del territorio anche nel sociale: “Abbiamo fatto beneficenza per aiutare dei bimbi oncologici tra cui una bambina di Roccaraso” ricoverati in vari ospedali italiani.

 

Dal 1992 in poi sono stati premiati oltre 100 personaggi tra i quali il giornalista Piero Badaloni, la presentatrice tv Arianna Ciampoli, la cantante Gigliola Cinquetti, la parlamentare Silvia Costa (per il suo impegno nel campo sociale), Angelo Di Ianni, dirigente del Ministero dell’Istruzione in Canada e consigliere Cram Regione Abruzzo, la scienziata Federica Di Nicolantonio, il doppiatore Roberto Pedicini, il linguista e presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini, lo chef Niko Romito e il magistrato Nicola Trifuoggi, che oggi presiede il Comitato Esecutivo del Premio.
Nutrito anche il Comitato d’Onore, fra cui spiccano personalità come il sindaco di casa Francesco Di Donato, il senatore Nazario Pagano, il professor Giuseppe Mauro (anch’egli premiato nel 2010), il giornalista Rai Enzo Leuzzi, Stefano Distilli, presidente della Cassa nazionale previdenza dottori commercialisti e vari sindaci del comprensorio insieme a quello di Pescara Carlo Masci 
                                                                                            

Lascia un commento