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SULMONA – “Insistere nel trattare queste persone non come esseri umani, ma come pacchi da inviare e stoccare in qualche deposito dell’entroterra è una indicibile speculazione che va fermata senza attendere oltre”. E’ il coordinatore di Sovranità Valle Peligna Alberto Di Giandomenico ad intervenire sull’accoglienza dei richiedenti asilo in città, all’indomani dell’episodio di violenza verificatesi nella struttura dell’Ipab Casa Santa. Quella di Di Giandomenico suona come una sorta di riflessione ad alta voce. “Non solo per il fatto in sé dell’accoglienza, ma anche perché una situazione come quella verificatasi l’altro ieri costa molto sia in termini di sicurezza e di sanità che di giustizia – sottolinea Di Giandomenico – Tutto resta a carico solo ed esclusivamente della comunità locale mentre le cooperative continuano a incamerare i migranti per poi gestire, in via esclusiva, quanto viene stanziato per l’accoglienza. Per le cooperative purtroppo il denaro è l’unico obiettivo di questa loro ‘falsa accoglienza’ – sostiene Di Giandomenico – convinto che tanti ragazzi ospitati elemosinano dinanzi i supermercati e sui parcheggi e poi spendono quelle donazioni ricevute per comprare il superfluo, o per consumare nei bar e scommettere al gioco. Troviamo ragazze per strada in situazione a dir poco sospette e non mancano momenti di tensione tra loro”. Di Giandomenico non usa mezzi termine e conclude sostenendo che “il carico degli stranieri in città vada alleggerito ed è necessario evitare altri arrivi in questa città perché non ci sono le condizioni, le strutture idonee, le capacità organizzative indispensabili per integrarli davvero”.

A.D.A.

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