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SULMONA – “E’ importante che le istituzioni e i vertici della Asl pongano le basi, oggi e non domani, ad un progetto di sviluppo che vada ad individuare quelle scelte necessarie per permettere ancora a questo presidio di avere una sua vocazione come l’ha sempre avuta in questi anni”. Alza la voce Marcello Ferretti della Segreteria Provinciale della Uil Fpl sul futuro dell’ospedale dell’Annunziata, alla luce della classificazione che è scaturita dal decreto Lorenzin. “Diciamo bene alla realizzazione del nuovo corpo ospedaliero, ma diventa urgente e indispensabile riempire di contenuti la struttura sanitaria altrimenti il rischio di un suo ulteriore depauperamento è reale”- avvisa il sindacalista che si pone di traverso al decreto Lorenzin. “Questa riforma troverebbe una corretta applicazione in termini di razionalizzazione delle risorse in una città metropolitana, ma quando la si cala in una regione come l’ Abruzzo dove le montagne ricoprono gran parte del territorio e dove la densità della popolazione è molto bassa, rischia di compromettere quei principi della nostra costituzione che sanciscono l’equità delle cure per tutti i cittadini. Sulmona e il Centro Abruzzo, dopo il decreto 79 del 2016 che definisce il nuovo assetto della rete ospedaliera, avrà un ospedale di base le cui funzioni e attività saranno completamente diverse da quelle che abbiano conosciuto in passato. In parole povere”- spiega Ferretti- “l’ospedale di base è tale perché può assicurare un livello base di prestazioni specialistiche all’utenza. Di conseguenza scompaiono molti reparti di tipo specialistico. Anche in termini di investimenti l’ospedale di Base sarà supportato da meno risorse rispetto ad un presidio di primo livello come lo era prima Sulmona”. Ferretti presenta il report del nosocomio. “La maggior parte dei direttori delle Uoc(Unità Operative Complesse) nei prossimi tre anni andranno in pensione ,questo desta notevoli preoccupazioni soprattutto per quelle realtà come l’ortopedia dove si erogano la maggior parte delle prestazioni complessive ospedaliere e territoriali. La chirurgia generale non può e non deve essere dimenticata poiché rappresenta il perno di tutte le attività ospedaliere. Non più rinviabile l’attivazione della lungodegenza che permetterebbe alla medicina generale di concentrarsi maggiormente sulle attività clinico assistenziali di tipo specialistico”. Ferretti conclude sostenendo che “ destano preoccupazione i tagli che la Asl sta operando sul presidio dell’Annunziata ma sono una conseguenza ovvia proprio di quella rimodulazione della rete ospedaliera.Ad oggi le dotazioni organiche di tanti servizi sono inadeguate nei presidi di Sulmona e Castel di Sangro,sia per garantire la giusta applicazione della legge 161 sul giusto riposo che per poter garantire alti livelli di qualità delle prestazioni. Noi come organizzazione sindacale, continuiamo a lavorare per unire questo territorio intorno ad un progetto comune ed evitare il declino di tutto il centro Abruzzo”.

Andrea D’Aurelio

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