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SULMONA – Finisce sul tavolo della Procura della Repubblica di Sulmona il concorso per l’assunzione di sette agenti di Polizia Locale. L’intervento della magistratura è stato chiesto da diversi cittadini, tramite esposti anonimi, per accertare la regolarità di tutte le procedure adottate. E’ scattata quindi l’inchiesta della Procura che sta verificando la veridicità della segnalazioni arrivate al Palazzo di Giustizia di piazza Capograssi. Nelle scorse settimane, dagli schermi della nostra emittente televisiva onda tv, è stata la consigliera comunale Elisabetta Bianchi a chiedere al sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, di recarsi in Tribunale per difendere l’operato dell’ente contro le “illazioni che gettano fango”. Alla fine le segnalazioni sono arrivate direttamente dai cittadini, probabilmente da qualche candidato escluso. Il caso ha tenuto banco per diverse settimane ed ora sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità. Nei giorni scorsi si è chiusa intanto la fase selettiva con la pubblicazione della graduatoria di merito di nove candidati che hanno superato la prova orale. I primi sette saranno assunti nelle prossime ore mentre gli altri restano in graduatoria. Al concorso avevano fatto domanda oltre 500 candidati. Alle prove scritte, su 272 aspiranti vigili urbani che avevano superato il test fisico, si erano presentati in 256. E’ arrivata poi la stangata agli scritti con solo 11 candidati che sono riusciti ad accedere al test di lingua straniera e agli orali. Nei giorni scorsi si è chiuso il cerchio ed è scattata l’inchiesta. A Palazzo San Francesco resta un pò di fibrillazione anche se gli addetti ai lavori fanno sapere che tutto si sarebbe svolto con regolarità.

Andrea D’Aurelio

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