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SULMONA – Confermare l’inserimento della Valle Peligna tra le aree di crisi semplice, per il rilancio economico nonché di quello produttivo effettivo e durevole e riattivare immediatamente il tavolo delle opportunità con il coinvolgimento delle associazioni, delle imprese e dei rappresentanti istituzionali che hanno responsabilità diretta nella gestione della cosa pubblica. E’ l’accorato appello che arrivata dal Vice Presidente della Confesercenti della Provincia dell’Aquila Pietro Leonarduzzi e dal Direttore dell’Officina dei Sapori Cescot Angelo Pellegrino. Un monito che si rende ancor più urgente se si considera che il Ministero dello Sviluppo Economico con il decreto del 4 agosto 2016 ha disciplinato le condizioni e le modalità per l’attuazione degli interventi per le situazioni di crisi industriale non complessa che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo e l’occupazione nei territori interessati. Confesercenti e Cescot ricordano che le proposte devono essere inviate dalle Regioni entro il 3 novembre 2016. Nei trenta giorni successivi il Ministero, accertata la regolarità formale delle proposte trasmesse dalle Regioni, pubblica l’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa e definisce i termini per la presentazione delle domande di agevolazione. Nel dossier la Regione dovrà tener presente della specializzazione produttiva prevalente del territorio, della combinazione del tasso di occupazione e disoccupazione del 2014, della variazione dell’occupazione e disoccupazione rispetto alla media 2008-2014 e la produttività del lavoro del 2012. “Si ritornare a sperare negli investimenti in questa zona ed è assolutamente necessario che gli attori del territorio, le parti politiche e organizzative, si confrontino per discutere e verificare quali siano i progetti più importanti da inserire in questo tipo di finanziamento”- rimarca il Direttore della Cescot Pellegrino. Il riconoscimento della Valle Peligna come area di crisi semplice fu oggetto di svariate riflessioni proprio nel tavolo di rilancio che comprendeva associazioni di categoria e imprenditori del territorio.

Andrea D’Aurelio

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