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SULMONA – Il numero legale non è presente e l’assemblea non è valida. Doveva essere una discussione ma alla fine l’assemblea dei soci del Cogesa si è trasformata in una chiacchierata tra sindaci e amministratore unico. Alcuni comuni, tra cui Sulmona, non si sono presentati tanto da far mancare il numero legale. Numeri e voti si sa che alla fine fanno la differenza in democrazia ma quello che ha mandato su tutte le furie i sindaci presenti è la mancanza del confronto. “Si ignorano ben 496 quote”- interviene il sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, rimarcando che Pratola è stato il primo comune ad aver votato all’unanimità a favore della stabilizzazione dei precari. “Come pure”- prosegue- “quando ci fu l’elezione dell’amministratore odierno questi sindaci che oggi si contestano erano presenti e hanno partecipato alla discussione”. Fra i punti dell’ordine del giorno c’era la questione del Cda con la richiesta presentata da undici sindaci di passare da un organo di gestione monocratico a un Cda a tre. Da qui l’assenza strategica di alcuni Comuni che ha evitato la discussione. “Senza confronto non si può deliberare nulla, nemmeno la questione dei precari”- incalza il sindaco di Pescocostanzo mentre Guido Angelilli, sindaco di Pacentro resta deluso dall’atteggiamento di alcuni colleghi sindaci che non si sono presentati. “Noi andremo avanti perché crediamo nelle nostre proposte. Siamo pronti anche a cambiare idea se qualcuno ci viene a spiegare dove stiamo sbagliando ma non si può evitare il confronto e la discussione”- chiosa Angelilli.

Andrea D’Aurelio

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