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SULMONA – ”Al sentire ella decretare con animo lieto e assoluta misconoscenza, lo scioglimento di una istituzione benemerita bisecolare e carica solo di dignità, abnegazione ed efficienza, mio Padre è morto due volte. Ed insieme a lui decine di migliaia di uomini che nella nostra missione, perche’ tale e’ lo spirito che ci anima, hanno creduto e credono. E questo non posso permetterlo. Senza battermi fino in fondo. Perche’ trionfino equilibrio e buon senso. Me lo chiedono la sua memoria e la dignità di uomini e donne che hanno creduto e credono in quello che fanno. A volte fino al sacrificio della propria vita”. E’ un estratto della lettera che l’ex generale dei carabinieri forestali Guido Conti, ritrovato morto venerdì scorso sulla provinciale morronese, aveva inviato all’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi nel novembre del 2016, prima dell’accorpamento del Corpo Forestale nei carabinieri decretato dalla riforma Madia. Conti aveva scritto al premier ricordando la figura del padre, anche lui forestale, e affermando che anche lui da forestale si era districato ”non tra selve, ma tra leggi, indagini, intercettazioni, fascicoli, che parlano di traffici di rifiuti pericolosissimi, di acque avvelenate, di corruzioni e tanta tanta fatica, per il bene di tutti quei bimbi, di quegli uomini e donne, che lottano ogni giorno contro malattie nuove, Oncologiche le chiamano, senza sapere come l’abbian contratte. Noi, Sig, Presidente, io e i miei soliti quattro gatti, crediamo di saperlo, come”. Conti, che era stato il protagonista dell’inchiesta sulla mega discarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino , era appena andato in pensione da generale, e aveva trovato un nuovo lavoro presso una multinazionale del petrolio della Val d’Agri, ma si era dimesso mercoledì scorso. Nella lettera dello scorso anno Conti aveva detto a Renzi di riflettore. “Non si fa questo mestiere per un piatto di lenticchie. Ne viceversa per trenta denari. Le cose buone non si gettano, soprattutto le poche rimaste”-aveva scritto in un altro passaggio l’ex Forestale.

Andrea D’Aurelio

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