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SULMONA – A Sulmona il 20 per cento delle richieste d’aiuto alla Caritas Diocesana riguardano le conflittualità nelle relazioni familiari. Un dato che desta non poca preoccupazione dal momento che al livello nazionale la percentuale si attesta intorno al 10 per cento. Valori più bassi invece per quanto riguarda gli aiuti derivanti dal problema abitativo. In linea con il trend nazionale le richieste che fanno riferimento al pagamento delle utenze e di tasse arretrate. Il report completo arriva da Walter Nanni, responsabile del Centro studi di Caritas Italiana nel corso del convegno che ha chiuso ieri le iniziative di Caritas diocesana e Azione Cattolica del centro storico riguardanti la Giornata Mondiale dei poveri da papa Francesco. “Dall’assistenza all’inclusione. Sfida per cambiare la storia e generare sviluppo”, è stato il motto dell’incontro, moderato dal Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi Giuseppe Fuggetta, al quale hanno preso parte oltre a Nanni, il Direttore della Caritas Gianni Cruciani, Adalgisa Cocco in rappresentanza dell’azione cattolica del centro storico e la senatrice Anna Maria Parente che ha illustrato tutti i punti della carta Rei che entrerà in vigore dal primo gennaio ma anche la legge sul contrasto alla povertà. Per Sulmona famiglia e giovani restano i due tasti dolenti. Il responsabile del Centro studi Caritas ha suggerito di mettere in rete la Pastorale familiare con la Caritas ma anche di creare un circuito tra Progetto Policoro, Pastorale Giovanile e le Congregazioni religiose per ridare speranza ai giovani. In totale sono mezzo milione le persone che vengono accolte e assistite dai centri di ascolto in Italia. In prima fila al convegno anche l’assessore comunale alle politiche sociali Mariella Iommi e la consigliera Deborah D’Amico.

Andrea D’Aurelio

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