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men's hand with a watch.

SULMONA – Dormire un’ora in più pagando lo scotto di vivere la giornata con sessanta minuti in meno di luce. Questa notte si dà ufficialmente l’addio all’ora legale che ci ha accompagnato dal 27 marzo 2015. Quella che entra è l’ora solare. Ne consegue che le lancette dell’orologio dovranno essere spostate indietro di un’ora, precisamente dalle tre alle due. L’ora solare terminerà il 26 marzo 2017. E’ stata introdotta per la prima volta in Gran Bretagna nel 1916, anche se il primo a teorizzarla fu un entomologo neozelandese. Lo scopo, allora come oggi, era quello di risparmiare corrente elettrica per l’illuminazione. Non a caso l’ora legale fu introdotta durante la prima guerra mondiale, per ridurre i consumi civili durante lo sforzo bellico. L’Italia la introdusse per la prima volta nel 1916, imitando l’alleato britannico.
Oggi è adottata in tutta l’Unione europea e in Svizzera, negli Stati Uniti e in Canada. Nell’Ue inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. In Australia, dove le stagioni sono invertite, inizia a ottobre e finisce a marzo. Per il cambio dell’ora nell’era digitale accade quasi tutto in automatico. Lo smartphone, per esempio, fa da solo. Tra i disagi elencati, oltre a non poter più godere delle lunghe giornate di luce, c’è anche il rischio di ammalarsi di “depressione stagionale”. Meno luce riceviamo- sostiene qualche esperto- più siamo irritabili, stanchi e affaticati. Per molti invece il ritorno dell’ora solare non comporta alcun stravolgimento.

Andrea D’Aurelio

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