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Collocate ad un paio di chilometri dal centro del Comune di Fara San Martino in Provincia di Chieti, le Gole di San Martino rappresentano uno dei luoghi più affascinanti del nostro Abruzzo e sono l’ingresso di uno dei più lunghi valloni appenninici, il vallone di Santo Spirito, che da Fara San Martino sale sul tetto della Majella.

Sono larghe poco più di due metri, in alcuni punti è possibile toccare le due pareti antistanti semplicemente allargando le proprie braccia. Sono molto alte e la luce filtra leggera, rimbalzando fra una parete e l’altra. Si estendono per circa cinquanta metri e la vegetazione è praticamente assente.

Sulle Gole di San Martino si narrano tante leggende.

La più famosa racconta che San Martino, con l’intento di aprire un varco nella roccia, aiutandosi con i gomiti spaccò il blocco in due parti, per permettere agli abitanti del posto di raggiungere i pascoli vedi e le sorgenti più in alto. A testimoniare il tocco miracoloso del santo ci sarebbero i segni rotondi dei gomiti usati per aprire il varco e lasciati sulla roccia.

Un’ altra legenda cita la crocifissione del Cristo: durante la sua morte un terremoto scosse tutta la terra; una di queste scosse divise la roccia in due parti.

Naturalmente la formazione delle gole è da attribuire a fenomeni carsici, tuttavia la tradizione cristiana considera questo luogo sacro. Non a caso ogni anno vengono prelevati dal terreno ghiaioso dei sassolini per poi essere gettati nei campi, con la speranza di un buon raccolto.

Protagonista di questo luogo affascinante è il Monastero di San Martino in Valle, riportato parzialmente alla luce dopo che era rimasto sommerso da rocce e ghiaia. Il complesso, oggi ben conservato, si divide in una chiesa e in spazi accessori.

La storia del monastero è ancora tutta da scrivere. Stando alle poche informazioni, la sua origine è da ricondurre all’anno mille, quando sorse sulle ceneri dell’antico cenobio di San Martino Eremita, diventando un luogo di rifugio e spiritualità per monaci ed eremiti.

Marcella Mastrogiuseppe

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