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La LAV, la Lega antivivisezione, si mobilita con l’allestimento, nelle principali piazze italiane, di punti per la raccolta di firme aderendo all’iniziativa dei ‘Fur Free Europe’ che ha lo scopo di sensibilizzare allo sfruttamento di milioni di animali per la loro pelliccia. In una nota, il presidente LAV, Simone Pavesi, dichiara: “Dopo le iniziative che si sono svolte il 29 giugno a Bruxelles e il 6 ottobre a Strasburgo presso il Parlamento europeo, e l’iniziativa del 20 settembre a Milano in occasione della Fashion Week, LAV Area Moda Animal Free – anche in qualità di promotrice di Fur Free Europe – è nuovamente impegnata in un’azione di sensibilizzazione contro lo sfruttamento di milioni di animali per la loro pelliccia.

Siamo finalmente riusciti a vietare in Italia gli allevamenti di pellicce, ora è il momento di estendere questo divieto in tutta l’Unione Europea e, per coerenza, vietare anche il commercio e l’import di prodotti di pellicceria”.

Lo scorso gennaio LAV ha presentato alla Commissione Europea la richiesta di:

– estendere, in tutta l’Unione Europea, il divieto di allevamento di animali destinati alla produzione di pellicce e già vigente in 14 Stati membri;

– introdurre, in tutta l’Unione Europea, il divieto di commercio (e quindi anche di import da paesi terzi) di prodotti di pellicceria.

Nel mese di marzo, la Commissione Europea ha giudicato positivamente la conformità della istanza e ne ha autorizzato l’avvio della raccolta firme. Il 18 maggio 2022 LAV, insieme ai partner promotori, ha dato inizio alla raccolta firme Fur Free Europe che oggi, a soli 6 mesi dal lancio, registra l’adesione di oltre 570.000 cittadini europei che hanno sostenuto la petizione. Sono già 14 gli Stati membri, tra cui anche l’Italia, che hanno formalmente messo al bando gli allevamenti di animali per la produzione di pellicce. Ma con ancora oltre 18 milioni di animali, tra visoni, volpi, cani-procione e cincillà allevati e uccisi ogni anno negli ultimi Stati membri produttori (Polonia, Grecia, Finlandia tra i principali), si rende necessaria un’azione diretta della Commissione Europea per armonizzare in tutta l’Unione il divieto agli allevamenti di pellicce e, per coerenza, introdurre il divieto di commercio e import di prodotti di pellicceria come già vigente in California dal 2019 e Israele dal 2021, nel rispetto delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. 

Per sottoscrivere Fur Free Europe e dire “Basta pellicce in tutta l’Unione Europea” è possibile compilare il form online all’indirizzo: https://www.lav.it/pellicce

Questo weekend, 19 e 20 novembre, ci sarà una Mobilitazione Nazionale con centinaia di volontari impegnati presso punti firma allestiti nelle principali piazze italiane. A L’Aquila è previsto un banchetto domani, domenica 20 novembre dalle ore 10 alle 13, presso lo Chalet della Villa Comunale con materiale informativo e di supporto anche per la sensibilizzazione dei bambini.

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