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PESCARA – Sempre piu’ numerosi i casi di furti e rapine nelle abitazioni: l’ultimo episodio l’altra notte, quando i Carabinieri di Pescara hanno intercettato dei malviventi a bordo di un’auto. Dopo l’inseguimento, i ladri hanno dato vita alla fuga a piedi senza refurtiva, lasciando il bottino e una pistola, usata verosimilmente nel corso delle ultime incursioni. L’ipotesi che trapela dagli addetti ai lavori è che possa trattarsi degli stessi uomini che il 23 gennaio assaltarono la villa dell’imprenditore De Cecco a Montesilvano per poi spostarsi a Pratola Peligna il 9 febbraio nella villa dell’imprenditore D’Andrea. Lì i banditi legarono e sequestrarono per oltre un’ora madre, padre e figlio fino a dileguarsi con il bottino. La scorsa notte nel capoluogo adriatico, subito dopo essere stata notata in via Marconi, l’auto dei malviventi è stata quasi accerchiata alla rotonda che collega via Michelangelo e Corso Vittorio Emanuele, grazie all’arrivo di altre due auto della Radiomobile dei Carabinieri e una delle Volanti. Per sfuggire all’accerchiamento, la persona alla guida ha puntato contro una delle pattuglie dei carabinieri, che ha dovuto scartare l’auto dei ladri per non essere violentemente colpita. Da qui, con i mezzi dei carabinieri di Pescara alle calcagna, i malviventi si sono recati in via del Circuito dove si è concluso l’inseguimento. Nel bagagliaio, un piccone, una mazzetta da 5 chili, un piede di porco, un cannello a gas, un trapano, una mola ed altri arnesi da scasso, ricetrasmittenti, oltre ad una collana, diamanti e alcuni monili d’oro rubati, targhe a loro volta rubate e una pistola giocattolo, usata probabilmente nelle rapine. Se può esserci o meno un collegamento con l’assalto nella villa dell’imprenditore pratolano lo stabiliranno le indagini che vanno avanti per risalire ai malviventi.

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