Con il decreto 1 maggio il governo Meloni dichiara guerra al lavoro e alle persone in difficoltà. Il decreto-legge annunciato trionfalmente dal governo avrà conseguenze pesanti anche per tantissime famiglie abruzzesi. Per ora solo annunci, visto che il testo definitivo non è noto neanche ai ministri che lo hanno approvato, ma le misure che Meloni e i suoi si vantano di introdurre con questo provvedimento tutto fanno tranne che andare incontro alle esigenze delle persone in difficoltà. Come ci ricordano i dati diramati dalla CGIL regionale, le misure adottate genereranno enormi difficoltà per quasi 16.000 abruzzesi. 15.400 persone, considerate occupabili perché di età inferiore ai 60 anni, tra due mesi si ritroveranno senza alcun sostegno. Non solo – continua la parlamentare pentastellata – si sancisce la precarietà come modello prevalente per tanti giovani lavoratori. Ci raccontano che metteranno soldi nei portafogli degli italiani, dimenticando di aggiungere che si tratta di 60 euro al mese per soli 6 mesi, azzerati in pratica dall’inflazione all’8,3%. Quando stavano all’opposizione urlavano contro gli incompetenti. Oggi che al governo ci sono loro sembra esserci un disegno ben preciso: aumentare precariato, povertà e disagio per i ceti più deboli. Combatteremo queste misure in Parlamento e nelle piazze, con tutte le nostre forze.