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SULMONA – Secondo appuntamento della stagione concertistica della Camerata Musicale Sulmonese. La nota istituzione giunta ormai al 70esimo anno di vita artistica e musicale ha proposto un viaggio nella musica dei Gitani con l’Orchestra Tzigana di Budapest, nel suo unico concerto in Abruzzo, diretta dal M° Budai Sàndor che ne è anche il primo violino.

Questa è la storia che l’Orchestra Tzigana di Budapest, fondata nel 1969 da Antal Szalay , racconta tra czardas (danze da taverna della pianura) e verbunkos (danze caratteristiche degli Ussari utilizzate in Ungheria per il reclutamento militare).

Sono forme musicali da considerarsi tzigane solo nella pratica, non nelle origini, ma ormai  assorbite in ogni programma musical-popolare che si rispetti. Spesso si tratta di brani di compositori anonimi , forse perché nascono spontaneamente, negli anni, dalla cultura musicale popolare di etnie minoritarie ma capaci di trasmettere e diffondere la loro cultura.

Questa musica così intimamente radicata nelle radici nazionali, vive e si trasforma grazie all’entusiasmo che sa trasmettere e che riceve dal pubblico. Anche il pubblico sulmonese non ha fatto mancare i suoi applausi spesso anche entusiastici.

Gli artisti trovano spazi di improvvisazione grazie allo spiccato virtuosismo che richiedono queste composizioni Espressione di una cultura musicale popolare, di brani suonati regolarmente nei caffè e nei ristoranti di Budapest.

Le tradizionali orchestre tzigane nascono circa 300 anni fa costituite da un violino, una viola, un violoncello ed un cimbalon e fa rivivere una bellezza esotica che appassiona il pubblico.

Dicevamo anche il pubblico sulmonese è stato emotivamente coinvolto in una musica particolare che trascina e commuove.

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