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Nel 2022 i casi di tumore sono aumentati in Italia dell’1,4% per gli uomini e dello 0,7% per le donne, con circa 391.000 nuove diagnosi. In Abruzzo, in base all’ultimo report del Registro tumori regionale, nel 2019 sono stati diagnosticati complessivamente 7.851 nuovi casi di tumore maligno. Diminuiti in percentuale nel 2020, ma solo perché le restrizioni del covid hanno portato ad una flessione significativa delle visite di controllo e delle diagnosi. La Giunta regionale abruzzese, nei giorni sorsi, ha approvato la rete oncologica regionale (Ror) per dare risposte di cura e assistenza molto più efficaci e coordinate ai pazienti, il più
vicino possibile alla loro residenza, con approccio multidisciplinare, e promuovere l’introduzione e l’uso ottimale di tecnologie avanzate. Entro l’anno questo primo strumento organizzativo che pone l’Abruzzo all’avanguardia in Italia sulla oncologia, dovrà essere adottata: nella delibera si prevede che le quattro Asl, entro tre mesi dalla adozione della Rete, devono approvare gli atti di loro competenza, per la creazione in particolare dei Poli oncologici aziendali, normati a parte. Il provvedimento è stato inviato ai Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze, ai fini del monitoraggio del Piano di rientro e dei Livelli essenziali di assistenza. La delibera è stata adottata su iniziativa dell’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, sulla base al documento elaborato, sotto la regia dell’Agenzia sanitaria regionale (Asr) di cui è direttore generale il medico aquilano Pierluigi Cosenza, dal gruppo di lavoro costituito dai professori Tommaso Staniscia, responsabile scientifico Registro Tumori e dai professori Nicola Tinari, Luciano Mutti, Enrico Ricevuto, e dai dottori Giovanna Vittoria Amiconi, Nicola D’Ostilio, Giordano Beretta, Katia Cannita e Sonia Di Felice. La Rete oncologica regionale, entrando nel merito dell’iniziativa, viene definita un modello organizzativo che assicura le presa in carico del paziente mettendo in relazione, con modalità formalizzate e coordinate, professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio-sanitari di tipologia e livelli diversi nel rispetto della continuità assistenziale e dell’appropriatezza clinica ed organizzativa. Con nodi e relative interconnessioni, definendo le regole di funzionamento, il sistema di monitoraggio e i percorsi di cura, partendo dallo screening fino al follow-up.

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