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L’imponente macchina organizzativa è pronta: alle prime luci di domattina, domenica 26 febbraio, partirà l’operazione di disinnesco dell’ordigno bellico di 454 chili. Secondo l’ordinanza del sindaco Di Pangrazio, alle 8.30 tutti i residenti nella zona interessata lasceranno le proprie abitazioni e dalle ore 6.00 entrerà in vigore il divieto assoluto di accesso nell’area compresa nel raggio di 1481 metri dal luogo in cui giace l’ordigno. Saranno autorizzati solo i veicoli obbligati per l’evacuazione, delle Forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco del soccorso medico ed altri autorizzati. Alle ore 8.30 verranno sospese tutte le utenze di luce e gas. E proprio per evitare azioni di sciacallaggio, l’amministrazione comunale ha messo in azione 80 telecamere di videosorveglianze; si parla anche di droni. Ci saranno 5 aree di attesa con gazebo e sono i parcheggi dopo piazzale Chiesa Santo Spirito, di via Silone, Chiesa Borgo via Nova, dell’Ospedale e della Chiesa di Sant’Antonio. Fino al termine delle operazioni resteranno chiuse le attività commerciali. Saranno circa 20 mila i residenti da evacuare supportati da oltre 100 volontari della Protezione Civile che, assieme alle forze dell’ordine, controlleranno i varchi di ingresso e uscita. Le operazioni degli artificieri si svolgeranno in tre fasi: despolettamento, caricamento e trasporto dell’ordigno e il brillamento nella cava di Massa d’Albe. Dal Municipio suonerà due volte la sirena che segnerà la fine delle operazioni militari e tutti potranno rientrare nella propria casa

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