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PRATOLA PELIGNA –  “Quasi 10 milioni di euro, questa è la cifra ragguardevole che il consorzio di bonifica Aterno Sagittario sta spendendo per applicare dei contatori elettronici su tutte le prese per l’irrigazione della valle del Tirino. Ad oggi non è dato sapere a quale visione strategica fa riferimento tale spesa”. Rincara la dose Alfonso D’Alfonso, candidato con Luciano D’Amico alle prossime elezioni regionali, che nei giorni scorsi aveva stigmatizzato, sul piano etico, l’assunzione del figlio della commissaria dell’ente, vincitore di concorso presso il consorzio centro. D’Alfonso rileva che è stata tenuta ferma “per più di un anno la centrale idroelettrica di Capodacqua (Capestrano) nonostante il rincaro dei costi energetici che sarebbero stati coperti dall’utilizzo della centrale e che invece sono ricaduti sui soci. Centrale che ad oggi, dopo decenni di gestione interna, è stata affidata ad un’impresa esterna “in cambio di una percentuale dell’incasso” equivalente per D’Alfonso a “una perdita di un’entrata sicura, senza un reale vantaggio di noi consorziati”. Costi cresciuti negli ultimi anni anche per la decisione presa in sede di approvazione del bilancio, di “spalmare su tutti i contribuenti una ingente somma derivante dai mancati incassi da parte dei proprietari di terreni non rintracciati”. Una soluzione adottata dal commissario regionale “per scaricare sui consorziati altri costi oltre a quelli che il consorzio costantemente si porta dietro” in base ad una normativa che D’Alfonso e gli altri consorziati vorrebbero conoscere. “Una situazione dunque non più sostenibile quella della gestione del Consorzio di bonifica Aterno Sagittario come di tutti i Consorzi di bonifica in generale che per noi imprese significa avere un pessimo servizio a costi altissimi, quasi 200 euro a ettaro” conclude Alfonso D’Alfonso non più disposto a sopportare sacrifici per “garantire privilegi a chicchessia”- conclude il candidato contribuente

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