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SULMONA – Una ventina di secondi che seminarono morte e distruzione ovunque. Sulmona fu rasa al suolo e alcune chiese monumentali come la Cattedrale di S.Panfilo e l’Annunziata subirono danni enormi. Quel tragico evento, il terremoto del 1706, verrà ricordato con il suono del campanone dell’Annunziata questa sera, alle 19. Memoria delle vittime, memoria di una città che venne distrutta ma anche monito per tutti ad essere sempre più preparati, facendo opera di prevenzione, ad eventi che purtroppo, in un’area ad elevata sismicità, possono essere sempre in agguato. Era un mercoledì, quel tragico 3 novembre del 1706, quando nel primo pomeriggio, Sulmona e il comprensorio, furono colpiti e sconvolti da una fortissima scossa di terremoto. Epicentro del sisma fu il versante occidentale della Maiella, in particolare Campo di Giove. Tre anni prima la stessa sorte era toccata all’Aquila. L’antropologo Antonio De Nino ricorda che quel terribile sisma durò lo spazio di “un Pater noster”. Il ricordo di simili tragedie deve essere accompagnato da una nuova cultura della prevenzione che evita l’emergenza.

Andrea D’Aurelio

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