SULMONA – La Procura della Repubblica di Sulmona aveva chiesto ed ottenuto il giudizio immediato, senza passare per il filtro dell’udienza preliminare. Ma l’atto di citazione è stato annullato. Tutto da rifare per il 50 enne sulmonese finito l’altro giorno sul banco degli imputati per gli atti persecutori nei confronti della sua ex. Il giudice monocratico, Francesca Pinacchio, ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato difensore, Alessandro Margiotta, rimandando gli atti al Pm per la riformulazione di tutte le notifiche. Sostanzialmente la richiesta di citazione diretta a giudizio era arrivata fuori tempo massimo o comunque oltre i termini stabiliti dalla legge. Riparte, a questo punto, la trafila delle richieste. L’uomo, stando a quanto contestato, non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione sentimentale con la sua ex, tanto da porre in essere una serie di condotte prevaricatrici e vessatorie attraverso pedinamenti, centinaia di messaggi e molestie. In una circostanza le avrebbe inviato 560 foto in un giorno. I fatti sarebbero avvenuti dal novembre 2021 al 31 agosto 2022. La denuncia della donna, costretta a suo dire a modificare le proprie abitudini di vita, aveva fatto scattare l’inchiesta di Procura e Polizia che portò al divieto di avvicinamento, misura cautelare tuttora in essere, che è servita per scrivere la parola fine sulla brutta storia. Nel merito delle contestazioni il 50 enne ha respinto ogni addebito, spiegando che le sue condotte altro non erano che forti contrapposizioni nell’alveo del rapporto di coppia. Quanto al giudizio è tutto da rifare poichè la citazione non è avvenuta nei termini di legge.